L’itinerario combina la salita di un canale nevoso (500 m con pendenze fino a 45°) ad una delicata arrampicata, non difficile ma su terreno esposto e su roccia calcarea friabile, pericolosa e difficilmente proteggibile.
La parte alta del canale, poco incassata ed esposta ad Ovest, prende molto sole e vento e può presentare scarso innevamento. La cresta finale, che di fatto viene in gran parte evitata costeggiandola sul versante orientale, può essere ancora più delicata con neve.
E’ una cima molto raramente salita e la vetta non presenta alcun segnale (nemmeno un ometto di pietre).
Da Sambuco risalire il vallone della Madonna fino al Gias Mure dove si incontra la strada proveniente del colle della Bandia. Salire ancora lungo la strada fino all’evidente conoide del canale ovest, poco oltre il Gias Salè e il bivio per il Colle Serour e il Monte Nebius.
Risalire l’ampia e ripida conoide (200 m 35/40°) che in alto si restringe a canale, piega a sx e si impenna (tratti a 45°). Dopo una strozzatura (misto o ghiaccio possibile), trascurare la stretta diramazione che prosegue sulla sx e volgere a dx. Il canale si divide in due rami paralleli separati da una dorsalina. Seguire il ramo di dx. In alto il canale si apre decisamente a ventaglio e diviene un ripido pendio nevoso (40°) che termina ad un’ampia sella alla base della cresta S.
Dalla sella scendere qualche metro sul lato opposto (possibile cornice ripida) fino a prendere, sulla sx, un evidente ripido canalino (nevoso o ghiaioso) che sale fino ad una forcella. Dal qui trascurare l’invitante ripida paretina sulla sx, che porta sul filo di cresta, e scendere lungo una cengia erbosa, molto esposta, sul versante est, per una quindicina di metri sino ad un secondo colletto. Proseguire ancora in discesa per qualche metro fin dove appare possibile traversare orizzontalmente verso Nord (passi di II roccia friabile) e raggiungere un altro canalino roccioso che sale a riporta sul filo di cresta (30 m, passi di II, roccia delicata) a pochi metri dal punto culminante posto sulla dx.
Discesa: ritornati alla sella si può ridiscendere il canale oppure seguire la cresta sul lato opposto (SE). Seguire fedelmente il filo di roccia più solida e mai difficile, aggirando alcuni spuntoni solamente nella parte finale, ormai in prossimità dell’evidente colletto erboso (o nevoso) alla base della cresta NO del M. Salè. Dal colletto, per nevai o sfasciumi si scende verso SO nel Vallone degli Spagnoli dove si trova il sentiero che riporta al Gias Mure.
- Cartografia:
- IGC 1:25.000 n. 112
- Bibliografia:
- GMI Monte Viso it. 277a (per la cresta finale)