Si scala il lato sx del grande camino-diedro, affidandosi alla buona relazione pubblicata sulla Guida Monti d’Italia CAI-TCI “Pale di San Martino Ovest” (foto con alcuni appunti miei, postumi e quindi non perfetti).
Si trova qualche sosta e qualche chiodo, la roccia è buona, l’arrampicata sempre intuitiva e su un piacevole III grado o poco più. La frana al termine del camino, visibile dal basso, non crea problemi: basta far sosta appena sotto e attraversarla con un po’ di cautela; poco più avanti, sulla cengia, c’è un’ottima sosta su due chiodi.
Percorsa la cengia, esposta ma facile, si arriva sull’altro lato, di fronte alla Pala di San Martino, si salgono facili rocce fino ad una marcata cengia con un evidente masso appoggiato. Invece di proseguire sopra il masso, noi (pigramente) abbiamo percorso la cengia a sinistra (in direzione del P.so di Ball) fino ad una specie di anfiteatro dove la cengia muore ed abbiamo risalito il canale-camino di fronte (indicato nello schizzo come “var. III”), trovando anche vecchie tracce di passaggio, fino a pochi m dalla bellissima, panoramica cima.
Per scendere ci si cala alla forcella tra la cima e il Corno Smith (con attenzione, possibile corda doppia da un cordino) e da qui verso la val di Roda, inizialmente con una corda doppia nel canale più a dx poi camminando, con un po’ di intuito, verso il P.so di Ball, da cui, lungamente, si scende in fondovalle col comodo sentiero segnato.
- Bibliografia:
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Lucio de Franceschi: Pale di San Martino Ovest, CAI-TCI 2003
Gabriele Franceschini: Catena centrale della Pale di San Martino, Ghedina 1979
Claudio Cima: Arrampicate scelte sulle Pale di San Martino, Ghedina e Tassotti 1988