- Accesso stradale
- Ok
- Commento sul ghiaccio
- Discrete
Morbido plastico
Se fatta tutta fino in cima costituisce una gita di tutto rispetto, lunga e con possibilità di misurarsi in tratti più verticali.
Noi l’abbiamo percorsa integralmente in circa dieci lunghezze di corda: 5-6 tiri e altrettanti tratti di spostamento quasi orizzontale.
La prima parte è molto facile, costituita da brevi risalti poco ripidi intervallati da tratti quasi in piano; ghiaccio buono ma in rapida fusione. Arrivati ad un vasto slargo è possibile uscire sulla dx (salendo) seguendo un canale dell’acqua e raggiungere così delle baite (credo il montabonetto) e da qui la strada statale. Proseguendo si inizia la parte più impegnativa, costituita da due lunghi tratti ripidi con passaggi anche a 90º; questi sono formati ma il ghiaccio è esile e cariato, c’è molto passaggio d’acqua al centro, si passa comunque ancora abbastanza in sicurezza ai lati ma con protezioni spaziate e non sempre top… Si può comunque aggirare passando nella teppa ai lati. Noi abbiamo salito il primo salto passando a dx su un muretto stalattitico molto divertente e il secondo sul margine sinistro (per un breve tratto anche nella boschina per ghiaccio troppo precario). Arrivati in cima abbiamo però avuto una sorpresa: un tubo sospeso butta giù da un bacino un gran volume d’acqua e ha formato un bel candelone che ci ha fornito così un’uscita plein gaz! Peccato per la precarietà del ghiaccio che costringe a ravanare un po’ troppo sennò questa parte alta con un’uscita così sarebbe stata un gioiellino.
Dal bacino suddetto (sulla cui recinzione si fa sosta) si raggiunge in un attimo la strada sterrata e da qui la statale.
Con Enzo che ha provato anche qualche tiro da primo… È mancato solo un po’ di ghiaccio sul finale e purtroppo anche un piatto di pasta al sugo olio e burro…