La Grotta S. Angelo sorge nel Vallone di S. Angelo, a circa 650 m s.l.m. E' costituita da un alto androne diviso in due da uno sperone roccioso che si apre sotto le cave di pietra del paese di Lettomanoppello. La struttura è larga circa 22 metri e profonda 8 metri. Al centro, su uno zoccolo murario, sta la statua di San Michele Arcangelo, poggiata su un capitello posto su una cattedra in pietra. La statua, risalente al XIII secolo, è opera di maestranze che operarono anche nella Chiesa di San Tommaso a Caramanico. Attualmente vi è collocata una riproduzione in quanto l’originale è ricoverato presso il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Le somiglianze con sculture presenti in questa chiesa fanno supporre che la statua, prima collocata nella chiesa, sia stata trasferita nell'eremo in un secondo momento. All'interno dell'androne sono ancora visibili i resti di un piccolo ambiente, limitato da un recinto rettangolare e pavimentato con lastre di pietra, definito il "letto di Sant'Angelo", che può essere il sito di un'antica chiesa.
Avvicinamento
A24/A25 RM-PE uscita Alanno-Scafa/ proseguire in direzione Scafa/ Lettomanoppello da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ A25 direzione Pescara uscita Alanno-Scafa/ proseguire in direzione Scafa/ Lettomanoppello. L’itinerario ha inizio sulla S.P.65 che da Lettomanoppello sale a Passo Lanciano. Raggiungere in auto il parcheggio nei pressi di Fonte Pirella (750m. circa).
Descrizione
Si percorre la sterrata pianeggiante che parte appena a monte della Fonte Pirella e che decorre nel Piano delle Cappelle. Ad un bivio si segue il ramo di dx. Si supera e si tralascia un’altra diramazione a dx per il sentiero C3, che scavalca la Costa dell’Avignone (dal quale poi si rientrerà al ritorno) e si continua a percorrere una comoda sterrata che poco dopo, in circa 20 minuti, conduce ad un’area pic-nic. Da qui inizia la ripida discesa verso il fondo di Fosso Sant’Angelo. Il sentiero è molto ripido e spesso presenta gradoni di roccia. Occorre prestare attenzione in modo particolare nel tratto centrale della discesa e può diventare un pò pericolosa se il terreno dovesse essere bagnato dalla pioggia. Arrivati quasi sul torrente si passa di fianco all’ingresso della miniera “Vaccareggia”, una delle miniere di roccia calcarea bituminosa presenti in questa zona. Subito dopo si arriva sul torrente e si comincia a costeggiare quest’ultimo, passando da un versante orografico all’altro con un ponticello in legno per poi tornare sulla dx idrografico su dei sassi sul greto. Si arriva all’incrocio del sentiero dello Spirito (cartello Fonte Garzillo). Da qui dopo poche decine di metri, si arriva alla deviazione per l’Eremo di Sant’Angelo di Lettomanoppello. Per fare ritorno al punto di partenza si può continuare nella direzione NW sul sentiero dello Spirito, che risale dopo poco comodamente la Costa dell’Avignone. Dopo aver incontrato alcune capanne a Tholos si giunge ad un bivio ; a sx si continua con una sterrata che raggiunge la strada asfaltata della S.P.65 poche centinaia di metri a valle del parcheggio di Fonte Pirella; a dx invece si segue un sentiero (C3) che scavalca la Costa di Avignone e riporta alla Piana delle Cappelle, chiudendo così un bel percorso ad anello.
Storico
Storia e leggende: La piccola chiesa rupestre, costruita in un ampio riparo di Fosso S. Angelo, lentamente decadde con la scomparsa, nel ‘500, dell’omonima frazione che sorgeva poco distante. Non è possibile stabilire con certezza la sua origine, ma si hanno tutti gli elementi perché nel luogo potesse nascere un culto: la fonte, la grotta ed una assidua presenza pastorale. In una relazione inviata al Vescovo di Chieti del 1844 n si parla di "una chiesa...ma tutta rovinata" nella quale "anni addietro...il popolo nel giorno 8 maggio si portava processionalmente". La chiesa doveva essere di piccole proporzioni. Di essa oggi restano solo alcune tracce delle fondamenta, ma l'esistenza della fonte, della grotta e di un'assidua presenza pastorale fanno pensare alla presenza di un luogo di culto. Si narra di un uomo di comprovata santità che era solito dimorare tra il paese e la grotta. Un giorno se ne persero le tracce e venne invece ritrovata la statua rappresentante l’angelo proprio nella grotta dove l’uomo si ritirava. La scultura venne portata nella chiesa del paese, ma di qui, dopo tre giorni, scomparve. Era infatti tornata da sola al suo posto e, nel risalire lo zoccolo roccioso, aveva lasciato le proprie orme sulla pietra.
Riti ed eventi: Il S. Angelo di oggi può aver preso il posto di una precedente divinità similare. Di recente si è tornati all’antica tradizione di recarsi, nelle festività dell’Arcangelo, in visita alla grotta.
- Cartografia:
-
Carta CAI 1:25000 Majella
Ultima revisione 22/11/2022
Autori:
annibale