Grazie alle indicazioni di chi ci ha preceduto il punto di partenza del sentiero è evidente. Sentiero veloce e scorrevole, un po’ più ripido e sfasciumoso solo nell’ultimo tratto per raggiungere l’attacco. Devo concordare con chi ci ha preceduto: di IV in via ce n’è poco, mentre i passi esposti ed atletici abbondano. Personalmente sarei per dare 5a ai passi indicati come IV e 5b al passo di IV+ in strapiombo. Non pensate però che la placca iniziale di L4 o il camino precedente siano tanto più facili: molto atletici da scalare e in uno stile un po’ d’antan. Via comunque di gran soddisfazione e di una logicità disarmante. S1 e S4 a fix collegati, le altre a chiodi (assolutamente da ribattere come quelli in via: alcuni erano buoni, altri sono entrati di 1cm). La via è abbastanza chiodata: 2 ch. su L1, 1 ch. su L2 (nel camino), 2 ch. su L3, 6-7 ch. su L4 e 2 ch. su L5. Consigliato zaino piccolo per l’uscita dal camino di L2. Alla fine di L5, invece di andare a sx a prendere la sosta a fix, ho proseguito diritto (1 passo di IV) fino a raggiungere un ottimo bloccone dove attrezzare al sosta a pochi metri dalla croce di vetta.
Materiale utilizzato: 8 rinvii di cui 2 allunghini (per L4 meglio averne 4), set di friend fino al rosso BD, cordoni per rinforzare le soste, 2 corde da 40m. Dalla cima siamo scesi con attenzione lungo la cresta W per circa 70m fino a raggiungere una sosta a fix con catena, da lì prima calata di 30m (ignorando una sosta a dx a circa 25m), seconda calata da 20m e ultima da 40m (sulla dx) in un canale erboso fino a raggiungere la traccia che in breve riporta all’attacco.
In compagnia di Vik, in una giornata partita col sole e conclusa zuppi come biscotti nel latte, con discesa dalla cresta ovest in condizioni “calcetto saponato”. Un saluto a Marco e quella santa di Anna sulla cresta E del torrione Saragat est.