Da segnalare che i grandi ripetitori che erano presenti in passato su queste cime , adesso sono stati rimossi e sostituiti da una piccola antenna sul Sasso Bianco. La presenza di neve sul tracciato deve indurre alla massima attenzione specie nella parte alta del Percorso e questo è il motivo per cui nella stagioni invernali di anni particolarmente avversi, la cima viene raramente salita.
Se i canali a nord est non fossero percorribili esiste l'alternativa scialpinistica che sale alla forcella sotto la cresta sud della Punta Corvegia per arrivare al Sasso Bianco.
Lasciata l’auto si prosegue a sinistra della strada asfaltata seguendo la palina segnavia per l’Alta Via dei Monti Lariani, risalendo senza troppe difficoltà nel bel bosco di abeti, faggi e querce. Si intercetta più a monte la strada sterrata agro – silvo – pastorale, seguendone l’itinerario verso sinistra. Entrando nella Valle Scura si raggiunge poco oltre l’Alpeggio di Pescedo e l’Alpe di Mezzo (1540 m., 1 ora).
Alle spalle delle baite si prende un ripido sentiero che, dapprima per prato e poi per rado bosco, porta ad una spalla del crestone SE del Sasso Canale. Proseguendo sullo spallone si supera il caratteristico “terminone” , antica linea di confine tra poderi rappresentata da un lungo muro a secco longitudinale . Poi incontrano tratti erbosi alternati a rocciosi fino ad arrivare al punto in cui la cresta diventa più ripida. Da qui si traversa sulla sinistra con esposizione più a nord (Lato Chiavenna)e si inizia con difficoltà maggiori ad attraversare alcuni canali con esposizione che va aumentando.
Dopo un centinaio di metri salire più direttamente sfruttando il canale che porta alla forcella tra la Cima Corvegia (sinistra) e il Sasso Bianco (destra) dove è presente una palina con indicazioni. Adesso si svolta a destra tenendo il filo o leggermente sul lato sud per arrivare in breve alla cima del Sasso Bianco ( o anticima sud del Sasso Canale).
Tenendo la cresta in direzione ovest si incontra dopo poco il secondo tratto delicato con il superamento in discesa di alcuni passaggi rocciosi o sul filo o scendendo un breve canalino sul versante sud e stando sottocresta sino all punto in cui la cresta comincia a risalire. Con un ultimo sforzo su terreno ora più semplice si prosegue per cresta e si raggiunge la cima del Sasso Canale caratterizzata da due ometti in pietre.
- Cartografia:
- Carta 1:50.000, ROVEREDO, Carta nazionale della Svizzera, foglio 277
- Bibliografia:
- Alessandro Gogna, Angelo Recalcati, MESOLCINA-SPLUGA, Guida dei Monti d'Italia, CAI/TCI, 1999