- Accesso stradale
- necessari pneumatici da neve
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Polverosa
- Quota neve m
- 1500
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Gita conclusiva di alto livello per i G.A.S.A.T.I. del CAI Chivasso che hanno chiuso la spedizione dolomitica con una grande salita ed un’irripetibile discesa in un ambiente mozzafiato e sulla miglior farina che gli sci possano accarezzare. Partiti da Campitello di Fassa, abbiamo raggiunto in funivia il Col Rodella e di lì siamo scesi fino all’attacco del ripido pendio che porta al rifugio Demetz, a quota 2681, attraversando gli impianti. La salita ha richiesto la dovuta attenzione e l’uso precauzionale dei rampant, pur presentandosi in condizioni ottimali. Ramponi e piccozze, comunque necessari in caso di ghiaccio, sono rimasti negli zaini. La veloce progressione ci ha consentito di raggiungere il rifugio dove abbiano fatto tappa ammirando il panorama grazie agli squarci di celeste apertisi su alcuni dei più affascinanti gruppi dolomitici. Impressionate la vista del Sassolungo che si stagliava imponente sopra di noi dall’alto dei suoi 3.181 metri. Discesa da ricordare per sempre a parte i primi 100 ripidi metri con qualche sasso di troppo. Poi una volta penetrati nel vallone, simile a un canyon con pareti gigantesche e chiuso dalle guglie del Cinque Dita, non c’è più stata storia…una delle migliori sciate che si possano ricordare, su pendenze sempre sostenute e con una farina da favola. Siamo scesi fino agli impianti del Monte Pana su neve via via un po’ più scarsa ma sempre godibilissima. Di lì siamo risaliti in seggiovia per collegarci con la pista Sasslonch, perfettamente innevata, e raggiungere Santa Cristina dove ci aspettava l’ormai mitico pulman di Claudio con la tavola imbandita già pronta, degno epilogo di tre giorni fantastici all’insegna dello scialpinismo, dell’amicizia e del divertimento.