Ringrazio Enzo51 per aver inserito la gita, ma da gestore del rifugio Dalmazzi volevo solo fare alcune precisazioni:
— la via “Preuss” sulla cresta sud-est dell’Aiguille Savoie è stata salita quest’anno da una ventina di cordate;
— l’ultima salita, prima di Enzo51, era stata tre giorni prima da parte di una guida alpina francese, una ragazza di poco più di vent’anni, con cliente. Purtroppo pochi scrivono sul libro del rifugio le salite che fanno;
— il tempo di avvicinamento per arrivare all’attacco della via, con passo normale, è di 1h 45 m, confermato dal sottoscritto (Motto aveva indicato in un suo schizzo 1h 30m );
— il giorno 12/08 la guida francese che voleva salire la via Preuss ha cambiato itinerario e deciso per la via “la Beresina” ai Monts Rouges, in quanto aveva sbagliato l’avvicinamento fin da subito su sentiero, trovandosi poi troppo in alto per scendere sul ghiacciaio;
— per la discesa in doppia sulla parete est, lungo la via moderna “favola d’amore”, come ha fatto Enzo51, servono due mezze corde da almeno 50 m, perché le calate sono di circa 45 m. Tutte le calate in doppia sono già attrezzate con due spit, cordino di collegamento, e maillon rapide;
— quest’anno c’è poca neve ed il ghiacciaio è un po’ più complicato del solito, ma da qui a definirlo una “trappola di crepacci” ce ne vuole. Sarà che avendo gestito per sei anni il rifugio Gonella sono abituato a vedere ben altri ghiacciai… I passaggi tra i crepacci sono ancora evidenti e per il ritorno dalla base della parete est c’è un ottimo corridoio che porta al colletto sopra i Gemelli del Triolet, e da qui facilmente al rifugio.
Scusate se sono intervenuto, ma ultimamente sto leggendo troppe descrizioni non del tutto “oggettive”…
Fabrizio Bertinetti