La punta di Scais è, con tutta probabilità, la meno frequentata tra le tre vette delle Alpi Orobie che superano i tremila metri di altitudine e che si raggruppano tutte in questa bella zona. Certamente però non è tra le meno interessanti dal punto di vista alpinistico, in quanto nessun itinerario elementare o banale corre sulle sue pendici sino alla vetta.
L’ascensione lungo il canale centrale costituisce la più logica possibilità di salita a questa bella montagna dal versante orientale; è inoltre una delle poche salite su neve delle Alpi Orobie, meritevole di un approccio.
A differenza del vicino canale orientale alla Bocchetta di Scais (Canalone Tua), tecnicamente più attraente, ma molto più pericoloso, non presenta rilevanti pericoli oggettivi sino al suo termine alla forcella a settentrione della quota 2.997 detta “Fetta di polenta”.
Il percorso del canale, a forma di arco teso verso Nord, è alquanto logico e si sviluppa in un ambiente imponente e selvaggio, in modo particolare a inizio stagione quando la neve ricopre ancora le rocce a sfasciumi di questo versante. Volendo salire la vetta (consigliabile), dalla forcella a settentrione della quota 2.997 si raggiunge la base del torrione Curò, che si risale per il suo versante Est. Dalla vetta del torrione proseguire qualche metro, calandosi poi con doppia di 20 metri circa alla breccia, ove giunge il camino Baroni della via normale da Qvest. Dalla breccia piegare leggermente a sinistra (Nord), vincere un piccolo muro verticale di 2 metri e di seguito una placca ripida e liscia (III), sino alla vetta.
Discesa:
la più logica possibilità è quella di scendere a valle, sul lato occidentale, percorrendo la via normale della montagna (con l’impiego di tre doppie di 20 metri circa), passando dal rifugio Baroni al Brunone, m 2.297 e, poi, lungo la valle di Fiumenero sino al paese omonimo, m 791, a circa 6 km dal punto di partenza a Valbondione (prevedere circa 4 ore dalla vetta).
In alternativa si consiglia la traversata al pizzo Porola e al passo di Coca, da cui facilmente al rifugio Coca (fare attenzione alla discesa dalla vetta alla bocchetta Meridionale del Porola a causa della roccia friabile). Considerare 3 ore dalla vetta al rifugio.
- Cartografia:
- Tavoletta l.G.M. 1:25.000, foglio n. 19-111-SO di Valbondione, anno 1974
- Bibliografia:
- Le Alpi Orobie di S. Saglio, A. Corti, B. Credaro della collana Guide dei Monti d’Italia