Si incontrano sul percorso notevoli ed interessanti resti delle imponenti opere fortificate del Vallo Alpino del Littorio costruito negli anni venti-quaranta e demoliti in base al trattato di pace con la Francia dopo la guerra, quindi si deve porre la dovuta attenzione nel caso se ne voglia intraprendere la visita!
Per salire sullo Scaletta si deve attraversare una di queste opere, si rende pertanto necessario l’utilizzo di una pila!
Nel tratto dallo Scaletta al Colletto Vittorio, attenzione! nonostante si sia rapiti dalla bellezza del posto, non si deve dimenticare di percorrere questo aereo sentiero con la dovuta prudenza. I tratti più ripidi o le cenge esposte sono attrezzati con catene.
Al passo la Croce è stato costruito di recente un bel bivacco, piccolo, aperto, non c’è acqua.
Itinerario sconsigliato in caso di tempo brutto, possibilità di abbreviare il percorso sul tratto di crinale.
altra documentazione:
opuscolo del Sentiero Roberto Cavallero
Dal bivio nel tornante a 1813 m, lasciare a destra la sterrata per il colle Ciarbonet e proseguire dritti sulla sterrata per Prato Ciorliero.
Poco prima del ponticello a quota 1900 m circa, sulla destra si trova il bivio per il nostro itinerario, palina con indicazioni (tra le altre) colle della Scaletta S10 sarà il nostro itinerario da seguire fino al colle Scaletta.
Il sentiero sale nel lariceto, lasciamo a sinistra il bivio per la Comba Emanuel, ci si inoltra nel vallone di Costa Denti, a quota circa 2180 m troviamo sempre a sinistra il sentiero S11 segnavia del Roberto Cavallero da dove rientreremo col nostro giro. Proseguiamo sempre in salita sulla mulattiera fino al Passo dell’Escalon 2415 m.
Poco prima del passo troviamo una mulattiera alla nostra sinistra (senza palina) da dove si può scendere in caso si voglia abbreviare il ritorno dal crinale.
Si arriva fino al Passo Scaletta 2614 m, palina, fino qua l’itinerario è da considerarsi E.
Si gira a sx su una traccia, segnavia rosso-azzurro del sentiero Roberto Cavallero, da qui l’itinerario diventa EE, si sale ripidamente per traccia, fino ad arrivare all’ingresso di un cunicolo, lungo circa 40 m (curva ad angolo retto, consigliabile avere una torcia ma non indispensabile, attenzione al soffitto basso). Usciti dal lato opposto si attraversa un canalone e si risalgono alcune facili roccette. Si prosegue in salita, si incontrano le trincee costruite dai militari che presidiavano il monte, le si utilizza per proseguire (molto suggestivo!) e sempre per traccia si arriva in vetta al Monte Scaletta. Croce e Osservatorio del Monte Scaletta. Stupendo panorama sul vallone salito, l’Oronaie, i suggestivi laghi di Roburent, la Valle Stura fino alle Marittime e al Monviso.
Guardando verso Sud-Sud Est, in direzione dell’ingresso dell’osservatorio, si vede l’arrivo della teleferica militare e una croce (libro di vetta).
Tenendosi a destra della croce il sentiero Roberto Cavallero prosegue scendendo ad una forcella, segnavia rosso-azzurro (da seguire fino al termine del giro), inizia ora un tratto di rara e suggestiva bellezza fra grandi guglie rocciose, ora bianche, ora rosse, ora grigie e tratti su terreni dai molteplici colori secondo le zone percorse.
Ci sono numerose cenge e tratti ripidi, alcuni dei quali sono attrezzati con catene.
Il percorso è obbligato e su sentiero o traccia sempre ben segnato. Un po’ lato Val Maira, un po’ lato Valle Stura con scorci mozzafiato su entrambe le valli e i laghi sottostanti.
A quota circa 2603 m su un colletto si trova a sinistra un vecchio sentiero che ci può permettere di accorciare l’itinerario andando a scendere sul sentiero di salita (S 10) poco sotto il Passo dell’Escalon (in questo caso si abbandonano i segnavia del Roberto Cavallero). Tenere presente però che questo sentiero dopo i recenti eventi alluvionali è quasi inesistente e di difficile percorrenza, sconsigliato.
Proseguiamo col nostro itinerario ora sul lato Valle Stura, fino ad arrivare al Passo Peroni 2578 m sempre ben visibile davanti a noi.
Al colle abbiamo l’opera “X”a sinistra e un po’ in alto a destra la casermetta del Bric. Si prosegue verso destra sempre su sentiero che corre abbastanza pianeggiante, lungo l’acquedotto militare (attenzione ai numerosi pozzetti, alcuni proprio a livello del sentiero) fino ad arrivare al Passo la Croce (bivacco Due Valli, aperto, piccolo, niente acqua).
In basso lato valle Stura poco sotto al colle c’è l’opera n° 6. Si sale sul dossetto dove c’è un vascone per l’acqua e si vede tutto il vallone per scendere al Ricovero Militare dell’Escalon e il ricovero, alla nostra destra l’Oserot e in basso tutta la Comba Emanuel sinuosamente percorsa nella sua parte superiore dalla splendida strada che dalla Gardetta attraverso il Passo di Rocca Brancia e il colle Oserot arrivava fino al Passo la Croce.
Si scende ora fino al primo tornante della strada dove la si abbandona e si prende una traccia verso nord (dritti, palina e segnavia Roberto Cavallero) si passa a sinistra di alcuni torrioni e si arriva all’imbocco di un ripido canalino di terra dura scivolosa (catene) si scende il ripido canalino che sbuca sul Colletto Vittorio 2525 m. Da qui a sinistra su bella mulattiera si giunge sul bel poggio dove sorge il Ricovero Militare dell’Escalon (belle le scritte originali interne e alcuni disegni dell’epoca fascista, perfetto il tetto dove è ancora integro!).
Si scende sempre su mulattiera a ricongiungersi con il sentiero S10 e da li sul sentiero dell’andata fino al tornante a quota 1813 m da dove si era partiti.
- Cartografia:
- VALLI MAIRA-GRANA-STURA- IGC 1:50.000 - cartina 1:25.000 Val Maira della Provincia di Cuneo e Comunità Montana
- Bibliografia:
- IN CIMA-70 normali nelle Cozie Meridionali di Michelangelo Bruno ediz. l'Arciere Blu