- Accesso stradale
- Ho trovato fortunatamente un posto libero e gratuito in via Ludovico Jaschetti.
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa compatta
- Quota neve m
- 1700
Sono salito nel primo pomeriggio, per cui ho cercato di accorciare le distanze prendendo il sentiero B46 che parte all’altezza di Staffa.
Il sentiero che si interseca con il sentiero balcone proveniente da Opaco, sale dritto per dritto nel bosco , attraversando in un tratto (aggirabile) ghiacciato. Nel bosco c’è pochissima neve.
Arrivato ormai con il buio all’alpe Bletza (qui l’unica fonte d’acqua chiusa in inverno) ho fatto fatica a trovare il sentiero che sale rapido sull’ultimo pendio. Forse i segni sono prevalentemente sulla roccia, ma coperti da neve. In ogni caso, con un po’ di senso si orientamento non ci si sbaglia.
Il bivacco è stato costruito recentemente (nel 2020) su una precedente baita dell’Alpe Schena.
E’ ben tenuto e pulito e dentro c’è praticamente tutto, tranne l’acqua e la luce elettrica.
C’è una lampada a gas che va con le vecchie bombole da campeggio che venivano bucate nella parte alta. Sapendo che non c’era la corrente, ho portato con me una lampada a led.
Sono presenti 4 letti, coperte, cucina a gas, tavoli e sedie per una decina di persone e soprattutto la stufa a legna. C’è un’accumulo di legna sotto la scala che conduce all’entrata del bivacco.
Essendo relativamente piccolo, l’ambiente si scalda velocemente.
Dal Bivacco il panorama è spettacolare.
L’escursione può essere conclusa con un giro ad anello scendendo dall’alpe Bletza verso il lago delle Fate per poi rientrare dal sentiero che risale a fianco del torrente Anza verso Staffa.
Dal libero delle presenze si capisce che la maggior parte dei frequentatori arriva da località vicine e dalla Lombardia, ma praticamente nessuno dal basso Piemonte. Peccato