Così i poveri forzati collezionisti di queste benedette 82 vette, nella per lo più vana speranza di salirli tutti quanti, si trovano a doversi occupare anche di queste remote cime, gli unici 4000 non sciistici dell'oberland bernese.
Mentre lo schreckhorn è almeno una bella montagna, con una via normale di un certo interesse tecnico, il lauteraarhorn è molto più facile e noioso, oltre a presentare l'inconveniente non da poco di un avvicinamento "himalayano" , con uno spostamento di circa 20 km. solo per arrivare al bivacco.
Di qui l'interesse per scalarli tutti e due in un colpo solo, per barrare le due fatidiche crocette e non pensarci più per il resto dei nostri giorni.
Appreso dal recente libro illustrato del club alpino svizzero che esiste una cresta di collegamento tra le nostre due montagne, di difficoltà abbordabile, addirittura con partenza ed arrivo dallo stesso rifugio, non resta altro che aspettare il bel tempo e partire in treno per grindelwald.
Contrariamente a quanto proposto dalla guida citata,abbiamo infine optato per completare la traversata scendendo dalla normale del lauteraarhorn sia perchè il percorso di rientro alla schreckhornhutte appariva assai poco evidente, sia per il gusto di esplorare un versante diverso ed effettuare la traversata grindelwald-grimsel, un grandioso viaggio attraverso l'oberland più remoto e selvaggio.
Il principale problema della via normale allo Schreckhorn è non perdersi nelle prime tre ore di marcia al buio. Meglio accodarsi a qualcuno che conosce bene il percorso.
Superata più o meno agevolmente la terminale, si arrampica per circa 600 m. di conserva, con difficoltà mai superiori al 3° grado, su ottima roccia. Molti buoni punti di sosta con spit e moschettone, probabilmente più utili in discesa che in salita.
Il tempo impiegato per raggiungere la cima serve da criterio per proseguire la traversata, infatti in pratica si impiega almeno lo stesso tempo per raggiungere il lauteraarhorn.
si segue sempre rigorosamente il il filo di cresta, salvo una breve traversata in discesa sul versante est, attrezzata con fittoni.
A parte tre brevi tiri di 4° grado e le difficoltà sono costantemente intorno al 3° grado. Rarissimi chodi e poche tracce di passaggio. essendo definita una cresta ” a denti di sega” i gendarmi da salire e scendere sono veramenti molti e a volte sembrano non finire più.
Infine la discesa dal lauteraarohorn è lunga e noiosa ma non difficile: si segue la cresta est fino ad un risalto, poi si scende a destra lungo costole di rocce sfasciate con qualche residuo nevaietto. poi ghiacciaio pianeggiante fino al bivacco molto ben segnalato e visibile da lontano.