Nel tratto tra la Becca di Guin e la P.Sella la roccia e' migliore di quella del settore nord della catena.
Con sentiero n.11 da Prarayer dopo 5 km di lungo lago (consigliata la MTB), prendere a salire in direzione dell’alpe Gordze’ e quindi all’alpe superiore di Bella Tza (rudere). Dirigersi in diagonale verso N lungo la traccia per il bivacco della Tete de Roese (bolli gialli e radi ometti), risalire una pietraia ripida e continuare poi in direzione N, passare una paretina ripida (I+) e quindi raggiunta una dorsale a q. 2650m, abbandonare la traccia nei pressi di un grosso ometto e piegare decisamente verso E in direzione della Petit Tete de Bella Tza (2917m). Su rade tracce e ometti raggiungere la cima (grosso ometto) e continuare verso E su cresta con passaggi rocciosi (I/II, alcuni evitabili a sx per pietraie scomode) fino alla piatta sommità della Grande Tete de Bella Tsa (3155m).
Proseguire verso E in leggera discesa e quindi mettere piede sul ghiacciaio delle Grandes Murailles, che va seguito in direzione NE verso il Colle Budden. La parte bassa si presenta poco ripida, quindi passata la terminale le pendenze aumentano (30°) fino a raggiungere una zona di roccette tra i 3450-3500m che ormai interrompe la continuità del ghiacciaio (dossi montonati con sfasciume mobile). In breve si raggiunge il Colle Budden e il bivacco Paoluccio, dove conviene pernottare (coperte, materassi e cuscini, no gas e stoviglie sporchissime).
Dal Bivacco Paoluccio tenendo il filo di cresta si prosegue verso l’anticima della Becca di Guin, che può essere raggiunta percorrendo la cresta di sx rispetto al nevaio (SO, AD) o quella di dx (S, PD+). Dalla spalla (3760m), si prosegue tenendo il filo di cresta, nel primo tratto orizzontale ma esposto. Quindi si raggiunge un risalto ripido, che si sale sulla sx sul filo di cresta (II/II+) oppure sulla dx in un camino-diedro di ottima roccia rossastra (passo di III+, poi III, cordone in uscita). Si prosegue su cresta via via meno ripida ma sempre esposta, fino alla cima della Becca di Guin (3808m).
Quindi si scende la cresta Nord, piegando talvolta a sx e talvolta dx del filo, fino a raggiungere la massima depressione tra la Guin e i Jumeaux. Il primo tratto di cresta si presenta pressoché orizzontale e ingombro di cornici nevose spesso fino a stagione inoltrata. Si raggiunge così una zona di placche compatte (III), che si risalgono a dx del filo. Si prosegue in una zona di cresta poco ripida ma esposta, che si affronta generalmente sul filo o leggermente a sx (lato Valpelline). Si raggiunge così un risalto più ripido, dal colletto sottostante si sale verso lo spigolo dx (III) e si prosegue per una serie di paretine fino a raggiungere di nuovo un tratto più orizzontale. Per una serie di lame esposte di roccia dubbia si raggiunge infine la cima Sella dei Jumeaux.
Discesa: ripercorrere per intero la cresta (calcolare da 5 a 8h da bivacco a bivacco in base alle condizioni e il tipo di progressione). Non sono necessarie doppie, lunghi tratti sono camminabili ma pur sempre in forte e costante esposizione.
- Cartografia:
- IGC 1:50:000 Cervino e Monte Rosa n.5
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Alpi Pennine vol.II