Saliti la vigilia fino a fine strada in bici (vivamente consigliata). Il sentiero subisce diverse deviazioni a causa dell’esondazione di giugno. Traccia evidente fino all’Alpe di Bella Tsa, poi ci si arrangia ancora fino al bivio per la Petite Tete, da lì in su pochissimi ometti e percorso da ricercare. La salita alla Grande Tete prevede il superamento di passaggi intorno al II (meglio la roccia comunque che lo sfasciume a lato). Ghiacciaio in ottime condizioni e salito alle 16 su neve ancora ben portante e mai sfondosa. L’unico crepaccio visibile è la terminale, che si passa bene a sx. La fascia di roccette è abbastanza scomoda ma dura poco. Bivacco trovato con la finestra aperta (no comment) e con una firma sola sul diario proprio del nostro stesso giorno. Peccato lo stato di abbandono (il bivacco pende vistosamente verso W) e i materassi umidi, coperte in quantità così come le cacche di topo. Il posto però è sublime, i letti tutto sommato sono comodi e l’acqua si trova nel nevaio sottostante a 2min. Il diario è un pezzo di storia dell’alpinismo, ma se volete scrivere portatevi una penna perché sono finite. Il giorno successivo siamo partiti con tutta calma alle 7.45 (rigelo potente) e in direzione cresta SW della Guin: al posto di percorrere il nevaio, abbiamo seguito la cresta S e poi con un lungo traverso sopra la neve siamo sbucati in cresta all’altezza della sella che si vede bene da sotto. Cresta SW con roccia all’inizio un po’ delicata, perché occorre spostarsi a sx per scontornare un gendarme; quindi, da quando si riprende il filo ottimo gneiss, con passaggi divertenti e continui (III+), conserva protetta con 4 friend 0.4-1BD, 20m di corda sono sufficienti. Dall’anticima la cresta si fa più facile ed esposta fino al diedro-camino di III/+, molto divertente e su roccia fantastica. Un ultimo tratto di roccia più dubbia e si è sulla Guin. Discesa della cresta N abbastanza intuitiva, al termine ci sono 10m di cornice stretta che abbiamo passato con la picca facendo un po’ di gradini nella neve (no ramponi). Gli altri nevai si evitano tutti comodamente. Molto divertenti le placche di III (anche qui ci si protegge con 2 friend) mentre il proseguimento è su roccia via via più delicata ma ben proteggibile in conserva passando la corda dietro gli spuntoni. Dalla cima panorama mozzafiato. Discesa lungo l’itinerario di salita, delicata e “lenta” fino alla risalita della Guin, poi dall’anticima di quest’ultima spostandosi a sx si scende dalla cresta S: non c’è un percorso obbligato e si va un po’ alla ricerca del percorso migliore, ma direi max una placca di III, il resto si disarrampica tranquillamente e spesso faccia a valle. Noi abbiamo impiegato 5h30 da bivacco a bivacco, con una buona pausa in cima a goderci la maestosità delle Grandes Murailles, ma con cresta più innevata i tempi possono comodamente esplodere. Discesa dal bivacco veloce e comoda fino alla Grande Tete, da lì all’alpeggio di Bella Tsa invece sfasciumi spacca-gambe (evitato a dx la maggior parte dei passaggi su roccia) e tratti ancora che richiedono attenzione. Bici salvifica fino all’auto (con 2 risalite abbastanza cattive), comunque anche così ci abbiamo impiegato 3h30 dal bivacco alla diga.
Più che una gita un viaggio da più di 30km e 2000m D+, ambiente selvaggio e solitario di rara bellezza.