- Accesso stradale
- strada pulita fino a 200 mt ca oltre Rodoretto (park solo x 1 auto)
- Osservazioni
- Visto valanghe lastroni esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Quota neve m
- 1300
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Per qualche verso (per lo più masochistico) è stato anche entusiasmante. Ma diciamo che le condizioni erano davvero poco favorevoli alla pratica dello sci. Inserisco subito la gita per fornire qualche indicazione prima del weekend sulle condizioni in zona, che sono affatto particolari. Siamo saliti e scesi dal vallone del Clot della Rama, che si origina da Arnaud. Dall’auto fino a dove ci siamo fermati (ca. quota 2540) il manto nevoso si presenta uniformemente coperto da una crosta biscottata in tutte le esposizioni presenti nel vallone. Tranne che nel tratto più alto,, a mio avviso non si tratta di crosta da vento, e neanche da azione del sole, ma dovuta a pioggia e poi, salendo, a neve molto umida crostificata dal forte rigelo notturno.
I pendii al sole hanno già scaricato grosse valanghe a lastroni.
Noi siamo scesi alle 10 ca. e ci pare di non esserci presi rischi.
Ma col caldo del meriggio la situazione può cambiare.
Ci siamo fermati a 20/40 mt dalla cima a causa di un vento tempestoso che in pochi minuti è rinforzato, compromettendo l’equilibrio e rendendo l’atmosfera gradevolmente avventurosa.
Discesa davvero terribile, più per me e Oliver che per i miei bravissimi soci sborder. Pochi ululati oggi,in compenso sole e panorami a volontà.
Gita rubata tornando alle 13 a Torino,
con i “fortissimi ragazzi” Fabri e Lore (il quale come al solito, oltre a tracciare, è riuscito a gestirci al meglio anche nelle avversità!) + il povero cane Oliver.