- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Bagnata
- Quota neve m
- 1800
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Abbiamo scelto il momento sbagliato per tentare questa gita…
Neve dalle baite di Chlussmatte, con buon rigelo. Nessun problema particolare fino a metà gita, quando siamo entrati in una nuvola con visibilità di pochi metri. Vallone dopo il traverso tutto con crosta da vento. In qualche modo i primi trovano la via, io a volte neanche vedevo la loro traccia davanti agli sci!
3 svizzeri arrivano poco prima della calotta (non so come hanno fatto, GPS?) e si fermano. Altri 3 arrivano al primo ghiaccio affiorante e lasciano gli sci proseguendo con picca e ramponi, 2 ritornano indietro grazie alle nostre voci perché troppo sul dritto, e risalgono più a sinistra. Filboz senior imperterrito continua da solo ed arriva in cima, ma poi dobbiamo fare versi per un quarto d’ora per fargli ritrovare la strada verso il deposito sci dove ci siamo fermati aspettando un improbabile schiarita (verso i 3400).
Discesa da incubo su crosta senza visibilità, a un certo punto seguiamo una traccia che da casa vedo portava alla Fletschornhutte e dobbiamo ripellare per un centinaio di metri per tornare sulla retta via. Verso i 2700 si comincia a vedere qualcosa e la crosta si è smollata, ma le gambe ormai sono stracotte.
Primi 50 metri del traverso poco simpatici per il primo, valanghe varie non lasciavano dubbi sulla poca stabilità del pendìo quando scalda la neve, il resto del traverso col vento che ci sparava in faccia granelli di ghiaccio. Dalla Sirwoltesattel crosta portante, poi canale della cascata ben sciabile, poi neve bagnata sciabile se uno a quel punto era ancora vivo. Alle baite due guide tedesche ci chiedono cosa c’è per portare dei principianti il giorno dopo; una risposta certa gliel’abbiamo data: non il Senggchuppa!!