Ideale da fare con ancora buon innevamento oltre il bivacco per evitare le immense pietraie, ma percorso di cresta meglio se ben pulito.
Percorso da non sottovalutare, per lunghezza, ambiente e qualita’ della roccia.
Il dislivello del secondo giorno non e’ notevole, ma il percorso di cresta richiede tempo e lungo e’ anche il ritorno a valle.
Da Forzo si seguono le indicazioni per il Bivacco Revelli-Viano, circa 3 ore e 45 minuti.
Arrivati alla casa di caccia e alla grange Vasinetto, si attraversa il rio, si evita il percorso sulla sx per il Passo del Lago Gelato e si prosegue verso dx per il Revelli (scritta su pietra).
Poco oltre si trova nuovamente il bivio per raggiungere il Revelli tramite due percorsi:
– proseguendo dritto si passa per il Pian delle Mule
– proseguendo sulla dx, attraversando il torrente su di un ponticello, si passa per il Pian della Valletta.
Prendiamo il primo percorso, costeggiando inizialmente il torrente, passando poi per il Pian delle Mule con relativo alpeggio ed arrivando al Lago Pian delle Mule posto proprio al di sotto del bivacco.
Dal bivacco, 2598 m, si vede bene il percorso di salita; verso dx il valloncello da percorrere per il Colle Inferiore delle Sengie, separato da quello del Ghiacciaio di Ciardoney, sulla sx, da una lunga cresta
Da dietro il bivacco si seguono i segni rossi che portano verso il Ciardoney.
Arrivati ad inizio ghiacciaio, dove e’ posta la stazione con webcam di Nimbus, si prosegue un centinaio di metri in piano, poi si svolta verso dx cominciando a risalire le rocce montonate, tra queste vi e’ un breve camino gradinato che porta ad un intaglio(ometti), lo si risale arrivando in un tratto piu’ pianeggiante.
Si passa ora al di sotto di una cresta (direzione est), e a mezzacosta ci si sposta nell’ampio valloncello laterale che, con alcuni tratti piu’ ripidi ed altri piu’ dolci, si conclude col raggiungimento del colle Inferiore, o Sud, delle Sengie 3267 m
Dal colle si percorre la ripida e diretta cresta sud dell’Ago delle Sengie, inizialmente tenendosi verso dx, (evitando così le placche piu’ ripide, lisce ed oltretutto esposte sui salti lato Valeille) percorrendo una breve placchetta e cengette, poi per pietraia ci si risposta verso il centro cresta, dove ancora si trovano passaggini tra placchette ben fessurate fino ad arrivare al termine di questa iniziale cresta (fino a qui si incontrano passaggi di I° ).
Ora la cresta si fa piu’ aerea, si superano dei passaggi su roccia buona, si segue il filo di cresta fino a dover evitare un gendarme passando sul lato Valeille; a questo punto si raggira la quota in leggera discesa, con roccia quasi mai buona, poi, con una lieve risalita si arriva alla base dell’estetico monolite che appunto e’ chiamato Ago delle Sengie.
Sul suo lato sx, con esposizione aggettante sul lato Valeille (nord), parte un camino di circa 15 m, verticale, ben fessurato ma a tratti poco appigliato, con massi poco affidabili incastonati che si è costretti a utilizzare per la progressione e con un terrazzino sul lato sx a 3/4 della lunghezza
Non abbiamo notato chiodi in loco , quindi per proteggersi sono serviti friends medio piccoli
Il superamento del camino è atletico e di forza con passaggi non banalissimi (anche un piccolo strapiombo) che richiedono un buon uso anche dei piedi. (sintetizzando :III – III+ – IV – III+)
Nelle vecchie guide la salita all’ago in se stessa è valutata III° , ma bisogna tener conto che sono passati 80!
Unico tratto dove si puo’ tirare il fiato e’ il finale, dove da un secondo terrazzino, con breve passaggio si arriva alla stretta e piatta vetta 3371 m.
Dalla vetta, cordoni in loco, si scende con una doppia nel vuoto di 25 m sul versante opposto (sud), arrivando proprio alla base dell’Ago, si scende per placche e sfasciumi raggiungendo il Colle Superiore, o Nord, delle Sengie 3229 m.
Dal colle superiore si percorre la cresta della Punta delle Sengie inizialmente sul lato Valeille, attenzione alla qualita’ della roccia poco stabile, poi ci si sposta centrali, arrivando in prossimita’ di una placca verticale di circa 2 m con un grosso masso appoggiato .
La si puo’ superare togliendo lo zaino ed entrando nello stretto intaglio tra la placca e la roccia.
Superato questo tratto ci si sposta sul lato Soana, si percorre un tratto di cresta tra placche inclinate, passaggini su buona roccia, fino a raggiungere una lama affilata.
Il passaggio e’ breve e lo si percorre sul retro tenendosi con le mani al filo (II°), dopo di che si giunge proprio al di sotto della vetta, che la si raggiunge con dei bei passaggi su di una paretina ben gradinata, raggiungendo in breve l’ometto e la larga vetta, 3408 m.
Anche la salita alla punta delle Sengie ha una pessima roccia e tutto o quasi si muove.
Tutta la prima parte del percorso , prende il sole molto presto al mattino e la neve peggiora velocemente. Molti tratti da percorrere in conserva.
Per la discesa ci sono 2 opzioni:
– tornati al colle Superiore delle Sengie si puo’ scendere dal canalone, meglio con innevamento, che termina nel piano della valletta. In questo caso tenere conto che se occorresse tornare al bivacco c’e’ una risalita di circa 150 m e spostamento.
Se non si dovesse tornare al bivacco si puo’ tornare dall’itinerario del Pian della Valletta , casotto del PNGP, alpeggio la Muanda, grange Vasinetto, Forzo.
– Tornare per lo stesso percorso dell’andata e quindi verso il colle Inferiore.
In questo caso, l’Ago lo si puo’ superare sul lato sx, Soana. (vecchie guide indicacano un passaggio sul lato Valeille, da constatare se realmente ancora esiste, visti i continui crolli delle pareti di queste montagne)
Si torna alla base del monolite, si percorre una cengetta su di una placchetta verso sx, arrivando al di sotto di alcune lamine di roccia buona proprio sotto la parete.
Si risalgono prima le lamine , poi con un ultimo passaggio proprio contro la parete (III°) si raggiunge un intaglio dal quale si scende i pochi passi tornando alla base dell’ Ago da dove di trova il camino dell’andata e da qua a ritroso per il percorso di salita.
- Cartografia:
- MU 05 VAL SOANA