Da piazza dei Caduti a Sambuco (1183 m) , si segue via Umberto I in direzione del cimitero; dopo un centinaio di metri si imbocca a destra via Moriglione e, subito dopo, si svolta a sinistra. Un stradina asfaltata, che diventa sterrata appena superate le ultime abitazioni (segnavia P55), s’inerpica assai ripida tra ampi terrazzamenti. Dopo un paio di svolte, si passa un rio su solido ponte in legno e si perviene a un bivio: la sterrata prosegue verso destra per borgata Serre, mentre a sinistra si stacca un’ampia mulattiera per Moriglione . La mulattiera, dal fondo inerbito, guadagna quota con continui cambi di pendenza, ma resta sempre agevole ed estremamente piacevole. Ignorata una traccia che scende a sinistra, si continua il lungo traverso verso nord-ovest finché, ormai in vista di Moriglione San Lorenzo , si volge decisi a nord. Ora su comodo sentiero, ci si addentra nell’incassato vallone del Rio Bianco con percorso quasi pianeggiante; lasciato a destra il bivio per Serre, si giunge all’impluvio del vallone e si attraversa il succitato torrente su un bel ponte in legno. La salita riprende sul versante opposto: passato quasi subito un piccolo rio, un comodo traverso conduce ai pochi ruderi di Moriglione di Fondo (1438 m, fontana) . Una pista inerbita aggira verso destra le case e continua il mezzacosta , assecondando l’orografia dei versanti. Divenuta strada sterrata, prosegue fino alla vicina chiesetta di Moriglione San Lorenzo (1435 m) . Oltre la chiesa, la sterrata attraversa le belle case della borgata e si immette sulla stradina asfaltata proveniente da Pietraporzio (fontana), in corrispondenza di un tornante. Si segue la strada, che da qui diventa sterrata, verso destra in leggera salita. Poco oltre il primo tornante si abbandona la carrareccia per un sentierino che si stacca a sinistra e si dirige verso ovest; il sentiero traversa in leggera salita lungo ripidi pendii di erba e radi arbusti, quindi entra in un bosco di pino silvestre e spiana. Dopo un lungo mezzacosta, quando inizia a perdere quota, il sentiero dapprima si trasforma in comoda mulattiera poi si immette su una pista sterrata. Si scende verso destra, fino a raggiungere una più ampia strada sterrata. Si svolta ora a sinistra, continuando la discesa fino alle vicine case di Castello (1333 m, fontana) . A Castello la strada diventa asfaltata; senza entrare nella borgata, nonostante la segnaletica un poco fuorviante, si imbocca subito la mulattiera inerbita che si stacca verso destra all’interno del tornante della strada.
Superati una fontana e un tavolo da pic-nic, la mulattiera passa alle spalle di un grosso cascinale isolato dal caratteristico frontespizio color rosa e si trasforma in sentiero. Ignorata poco dopo una diramazione a sinistra, ci si innalza verso destra con stretti tornanti tra roccette e detriti, ai margini di ampi terrazzamenti. Ripreso l’andamento a mezzacosta, appena rientrati nella pineta si lascia a destra un evidente sentiero e si scende a sinistra; quasi subito si esce dal bosco, perdendo quota tra vecchi terrazzi, al cospetto dell’imponente parete sedimentaria de Le Barricate. Giunto in località “Suort l’Amant” , il sentiero piega deciso verso destra (nord-est) e si addentra in un incassato vallone fino a raggiungerne l’impluvio. Si supera su passerella il corso d’acqua, quindi si prosegue in discesa sulla destra idrografica del Rio Conforent (attenzione che in questo tratto il sentiero può risultare invaso dall’acqua). Ora alto sulla profonda forra scavata dal torrente, il sentiero, divenuto più ampio, raggiunge una piccola pista sterrata: trascurata la diramazione di destra, si attraversa verso sinistra su ponte in cemento il rio fin qui costeggiato quindi, con breve risalita, si entra nell’abitato di Pontebernardo (1312 m), sbucando presso la Parrocchiale della Beata Vergine Maria Assunta .
- Cartografia:
- Fraternali - Alta Valle Stura di Demonte