I tempi di percorrenza sono variabili, ma comunque sempre lunghi; calcolare una giornata intera di cammino(dal mattino 7.30/8.00 al tardo pomeriggio) tranne che per la prima tappa dove in circa 2 ore si raggiunge Codera.
Itinerario tecnico che richiede allenamento per affrontare i numerosi passaggi impegnativi e talvolta esposti e atletici anche se attrezzati e per la lunghezza delle tappe e la tipologia del terreno.
Eterni saliscendi su pietraie che non si prestano per nulla a camminate agevoli.
E’ opportuno essere ben equipaggiati con casco,imbrago, cordini e moschettoni(o set da ferrata).
Informarsi sulla presenza di nevai a seconda del periodo di percorrenza per valutare la necessità o meno di ramponi e piccozza. Numerosi segnavia ma pressochè totale assenza di cartelli
Comode piazzole gratis in un piccolo posteggio più in basso in via Selva.
1^ tappa:Novate Mezzola -Codera:ripida mulattiera scalinata per circa 600 m di dislivello.
Cena e pernottamento alla Locanda Alpina(albergo diffuso)
2^ tappa: Codera-Rig.Gianetti:Strada sterrata che attraversa la Val Codera passando per Stoppadura e Bresciadega e porta al Rif.Brasca(1304 m).Da qui lungo e ripido sentiero nel bosco che sbuca alle baite d’Averta(1957 m).
Da qui in breve si raggiunge una pietraia sconnessa e poi un canalone che si restringe fino all’intaglio del Passo di Barbacan(2598m) dove una freccia bidirezionale indica l’ingresso in Val Porcellizzo.Discesa corta ma all’inizio ripida ,al termine si svolta a sinistra verso il Rif.Gianetti(2534m) che si raggiunge dopo un lungo saliscendi su pietraia.Ottima posizione ai piedi del celebre Pizzo Badile.
3^ tappa Rif.Gianetti-Rif.Allievi Bonacossa:il sentiero alterna tratti erbosi a tratti di pietraia fino alla salita al Passo del Camerozzo(2763m).La salita e la discesa sono entrambe lunghe,ripide e spesso esposte anche se attrezzate.Al temine si svolta a sinistra nella selvaggia Valle del Ferro,poi lunga placconata che permette di raggiungere la base del Passo del Qualido (2674m) che si raggiunge percorrendo un canale di sfasciumi.Si scende in Val Qualido con tratto attrezzato verso destra su un traverso un pò aereo.Si attraversa la vallata sempre su terreno disagevole prima in quota e poi in leggera discesa fino a raggiungere l’imbocco di un canalino di sfasciumi che consente di risalire con catene il Passo dell’Averta(2540m) dove c’è un altro tratto attrezzato.Solito saliscendi fino a raggiungere il Rif.Allievi Bonacossa(2385m)
4^ tappa Rif.Allievi Bonacossa-Rif.Ponti:la salita inizia dopo il locale invernale su terreno irregolare che presenta torrentelli,erba,detriti e placconate fino al Passo del Torrone (2518m).Discesa nell’omonima valle attraverso un canalone con tratto attrezzato non molto lungo ma con qualche punto impervio.Da qui si va a sinistra e si raggira una placconata fino a risalire un ripido e faticoso tratto erboso che poi prosegue sempre più privo di vegetazione fino ad un’ampia conca dove,visto il progressivo ritiro del ghiaccaio, bisogna seguire attentamente i nuovi segni che portano ad un passaggio attrezzato con una corda rossa.Così si evita ciò che resta del ghiaccaio poco visibile perchè ricoperto da sfasciumi e insidioso per alcuni crepacci e per lo scarico di pietre.Da qui per ripide roccette qua e là esposte ma attrezzate con catene si raggiunge il Passo del Cameraccio(2950m).Si scende su scomodi blocchi granitici e su placconate e si prosegue con percorso sali e scendi per un’eterna traversata di tutta la vallata sempre su enormi pietroni.
Si arriva al bellissimo bivacco Kima(2700m).Si scende lungo il filo della morena laterale e si attraversa il bacino a quota 2580m girando sulla sinistra.Fare attenzione ai bolli e alla quota perchè non ci sono indicazioni.Altro tratto di pietre e sfasciumi a volte scivolosi anche per l’inclinazione sempre maggiore del pendio.Inizia un tratto attrezzato breve ma intenso perchè presenta pochi appoggi per i piedi e di conseguenza impone uno sforzo di braccia ed è piuttosto aereo.Si arriva alla Bocchetta Roma(2898m).Discesa tutt’altro che breve verso il rifugio tutta su pietraia tranne l’ultimo tratto più dolce che diventa erboso a poca distanza dal Rif.Ponti(2559) punto di appoggio per salire sul famoso Monte Disgrazia.
5^tappa Rif.Ponti-Rif.Bosio:Si seguono i bolli che aggirano la morena di quel che resta del ghiacciaio di Predarossa.Dopo aver attraversato il torrente si risale un pendio morenico ripido e non banale fino ad un tratto attrezzato con catene.Passata una cengia rocciosa si arriva al Passo di Corna Rossa(2836m) e all’ex Rif.Desio(inagibile e pericolante).Da qui inizia la lunga discesa nella Valle Airale dapprima su pietroni e lastroni rossastri(attenzione a non seguire i bolli che a sinistra portano al lago di Cassandra a meno che si voglia deliberatamente andarci visto che dal lago si può comunque raggiungere il rifugio Bosio),poi per massi scuri fino a raggiungere la Val Torreggio dove inizia un tratto più dolce nel bosco che porta al Pian della Pecora al termine del quale sorge il Rif.Bosio(2086m) a cui si accede attraversando il torrente su un bel ponticello di legno.
6^ tappa Rif.Bosio-Chiesa in Valmalenco:dal rifugio si percorre la Val Torreggio raggiungendo la bella Alpe Lago attraverso il sentiero o lo strada sterrata.Da qui in ogni caso si intercetta la carrozzabile per Chiesa in Valmalenco.
Per tornare a Novate Mezzola si prende un bus da Chiesa a Sondrio e un altro da Sondrio a Novate.
- Cartografia:
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Cartina Kompass scala 1:50.000 Chiavenna Val Bregaglia
Cartina Kompass scale 1:25.000 Bernina Valmalenco Sondrio