Ancora una nuova via nel settore destro del Sergent, tra la Locatelli e la via di Ulisse - Non sembra vero ma è così... parremo presuntuosi ma pare proprio che abbiamo trovato lo spazio per una linea che ci pare addirittura logica, con soli 4 metri in comune con la Via di Ulisse (itinerario quasi dimenticato del mitico Galante), senza intersecare altre vie, senza mettere troppi spit (13 spit di via), una linea quasi interamente da proteggere e a nostro avviso nemmeno banale, nonostante non raggiunga il 7... Ma ai ripetitori il giudizio... a noi la via pare forse meno continua della "sorella" "Jedi Master" ma comunque non meno interessante... se possibile un po' più old style e ancora più distante dal famigerato plaisir style che impazza altrove.
Finite le considerazioni etiche passo a quelle personal-sentimentali: è il secondo capitolo della mia personale trilogia che nei nomi usa metafore che si rifanno all'abusata saga di Guerre Stellari. Ora mi chiederete: e il terzo? Il terzo è già aperto, scritto, e lo posterò a tempo debito.
Più volte tentato dal lato oscuro...imperterrito resisto inseguendo un ideale che si sposta oramai come l'orizzonte alla vista di un vecchio marinaio...
Già, riflessioni di un vecchio indiano della valle, che si illuda che rimanga sempre come un tempo... e non sia invece la riserva che è, destinata un giorno a scomparire: sigh!
Scusateci se non c'è il nome scritto alla base con la vernice rossa a caratteri cubitali ma il barattolo ci si è rovesciato in macchina :-(
A sinistra del camino si noterà una larga e breve fessura, proprio lì è ubicato l’attacco della via.
- L1 – Salire la fessura (friend 4, facoltativo per i più forti, che preferiranno portare il crash pad), poi la breve strozzatura diagonale, guadagnando un bel larice e passandoci una bella fettuccia intorno, S1. 20 m, 5b.
Note: “solo” 5b.. d’altra parte il VI- di una volta, scusate se è poco… e poi pure il primo tiro del Nautilus è più duro, quindi 5b! - L2 – Lasciando la via Locatelli sulla sx, salire la serie di fessura sulla dx fino ad uno spit quindi proseguire in placca. Proseguire fino ad un secondo spit sotto un diedro inclinato, quando si raddrizza è possibile proteggersi con nut e si prosegue fino ad un tetto fessurato (friend #4 facoltativo, atletico e faticoso). S2 su spit e friend, 30m, 6b.
Note: la bella serie di fessure iniziale pare proprio non sia stata mai salita… da nessuno! Quindi via friendando il friendabile. Il diedro risulterà più facile agli arrampicatori arguti (non vi dico di guardare sulla destra perchè non sarebbe a vista… e poi sappiate che – come è noto – regolarmente confondo la destra con la sinistra). Eravamo incerti tra il 6b ed il 6b+, poi ci siamo ricordati che siamo al Sergent e lo svalutatore è sempre in agguato e quindi 6b… - L3 – Continuare per la bella e logica fessura, pure questa incredibilmente mai salita, con un passo non banale (il resto relativamente facile) guadagnando un grande larice (fin qui niente spit). Non sostare sul larice, ma andare in cengia verso destra trovando una sosta a spit, S3 30 m, 5c.
Doppia da 25 m sino alla grande cengia, che si segue camminando verso destra per 50 m, sino alla pietraia, poco prima dell’attacco di Sir Bis e del Nautilus. Si noterà allora un avancorpo con spit. Lì prosegue la via. S4 sul vostro imbrago, nel senso che avete i piedi comodamente sulla cengia.
- L4 – Su per blocchi e fessure, quindi per una bella fessura da proteggere uscendo su un pulpito alla base del diedrone di Ulisse, S5. 4c/5a, 40 m.
Note: Ancora un tiro tranquo prima di cambiare marcia… quindi mettetevi in modalità relax e godetevi l’arrampicata, i movimenti e il profumo dei fiori: si riparteee! Ci pare non più di 5a, ma forse, pensando a Giambattista (Vinatzer), sempresialodato… pure 4c.. - L5 – Guadagnare il diedro e invece di seguirlo (via Ulisse) moschettonare il primo spit e superare un passo boulderoso (azzerabile). Proseguire nel diedro parallelo ad Ulisse (spit) e poi in placca. Quando la fessura ricompare seguirla proteggendosi a friend in dulfer fino a raggiungere la nicchia di Ulisse. Proseguire nel diedro con bell’arrampicata disturbata un po’ dai licheni (cornflakes) e con un un ribaltamento duro si arriva in sosta. 6c, 4om.
Note: Ora basta giocare… partite agguerriti e guadagnate il diedro. Segue un boulder tutto da capire, ma non vi svelerò il segreto altrimenti lo degradate… eh, eh. Il boulder è azzerabile, ovvio, qui l’ho detto e qui lo nego! Poi si prosegue nel diedrino parallelo a Ulisse (spit… eh lo sò… perdono, ma è pressochè improteggibile altrimenti) con impegnativa arrampicata e infine, quando scompaiono gli appigli… si naviga alla disperata in placca. Rikompare fortunatamente la fessura, alleluja… quindi via di friend e dur-fer sino a raggiungere la nicchia di Ulisse. A questo punto è doveroso aprire una parentesi storica perchè nè a me e nè ai miei compagni è chiaro perchè Galante a questo punto uscì dal diedro a destra senza seguire la via più logica… Speravo in una puntata di Porta a Porta o Voyager… ma nel frattempo la risposta dei miei compagni è stata la seguente: non essendo pensabile che Galante non ce la facesse a proseguire, appare evidente che quella mattina fosse “fatto” o avesse fatto cose innominabili durante la notte… Fattostà che, visto che non ci andò lui, nella prosecuzione del diedro ci andiamo noi oggi… e lasciati i vecchi chiodi fatiscenti… si approda ad una lastra tonante… A questo punto ragazzi io ho messo uno spit che sinceramente, prima che lo dica qualcuno lo dico io, non è necessario… ma evita di mettere i microfriend sulla lastra e di tirarla eventualmente via se si vola. In ogni caso secondo me non viene via… ma insomma… nel dubbio… Ascoltate a zio… tenete ancora un po’ di energia per il ristabilimento finale.., un bel quarantino che ci pare sul 6c… ai ripetitori il giudizio. - L6 – Traverso protetto da 2 spit, poi passo obbligatorio fino al terzo spit. Guadagnata una cengetta ci si ribalta su una cengia erbosa, S6. 30m, 6c.
Note: Fatti i diedri, fatte le fessure… e la cosa è evidente anche ad un cieco, visto dove prosegue la via. Il traverso che segue, apparentemente illogico, e secondo noi invece logico, apparentemente una calla, e secondo noi invece difficile… inizia con due spit vicini…un momento di debolezza dell’apritore di turno… Ma che poi si è ampiamente riscattato con l’obbligatorio tra il secondo e terzo spit, forse chiave della via… dove è meglio non scivolare. Infatti, in caso di sdruciolamento del primo si finirebbe stampati nel diedro… se sbaglia i pneumatici il secondo si stampa invece sulla diga di Ceresole (quindi consigliabile avere un buon secondo…come diceva quella famosa pubblicità). Però niente paura ragazzi, noi abbiamo fiducia nelle vostre capacità e siamo anzi orgo-glioni di noi stessi… only the brave, diceva qualcuno! 6c molto anni ottanta… sconsigliato ai pannellari e a coloro che hanno avuto il batticuore sul traverso di Febbre Gialla in Sbarua… - L7 – Proteggendosi a nut e friend si raggiunge uno spit. Attenzione ai blocchi soprastanti. Seguire un bellissimo fessurino diagonale, raggiungendo così il terrazzino a fine via, S7. 6a+, 30m.
Note: sopra la sosta ci si protegge con un nuttino ed un friend, quindi si guadagna uno spit. Superarlo non è facile, ma è meglio non tirare come dei forsennati gnuranti motori i blocchi sopra. Si possono tranquillamente non utilizzare.
Discesa: una doppia sino al terrazzo sotto, una seconda da 60 esatti sino sulla cengia alla base del diedro di Ulisse. Una terza dal pulpito (alcuni metri facili slegati) deposita sul cengione. Quindi solita doppia nel caminone di Elisir sino alla base, a pochi metri dall’attacco.
Materiale necessario: una serie di friend sino al 4BD (che ai più preparati risulterà superfluo), raddoppiando 2 e 3. Stopper. Due corde da 60 m
- Cartografia:
- PNGP
- Bibliografia:
- Rock Paradise, Versante Sud