In posto 26 spit inox più le soste. Serve solo una serie di friend completa raddoppiando dal 2 al 3BD.
Spittatura non ravvicinata, serve un solido 6b per ripeterla in sicurezza e divertendosi.
Gli apritori pregano, anzi supplicano, di lasciare la spittatura com'è, senza alterare le fessure con chiodi e spit aggiunti.
Allo stato attuale la via non è pericolosa, serve il livello dichiarato e richiesto (e il materiale giusto) e sarà difficile farsi male. Meglio essere anche arrampicatori completi, non forti ma mediocri, esattamente come noi, che sappiano fare un po' di incastro, un po' di dulfer, un po' di placca.
La forza è la cosa che serve meno...insomma.. sconsigliato allenamento al pan gullich o al travo. Una via per vecchi...insomma!
Raggiungere l’attacco del Nautilus ravanando tra i lamponi. Quindi spostarsi 15 m a sinistra in corrispondenza di un diedrino con pino
1 – Attaccare in in presenza di un vecchio chiodo (vecchia via artif) e salire un diedrino, quindi una placchetta facile, poi una fessura su cui serve un ginocchio anche se non si dovrebbe fare, quindi un boulder mica facile (meglio fare un ciclo al Bside) specialmente se sei tappo, traversando a destra alla S1 35 m, solo 6a+, ma così è, se vi pare…
2 – portarsi a destra in un diedrino strapiombante subito a sinistra del camino del Nautilus. Superare un primo tetto (meglio avere friend 4, ma se siete forti potete anche mettere un blu ballerino), quindi il secondo tetto (spit e sasso incastrato sicuro con cordino). Dallo spit purtroppo scatta l’obbligatorio perchè non si può star sempre a pettinar bambole… prima su spigolo e poi in placca, psicotecnica ma non difficile. Si traversa a sinistra in sosta sospesi sopra i tetti, S2 30m, 6b+ spesso tendente al solido
3 – parte la placca con lancio a lista a meno che non siate forti di alluci, quindi muro tecnico secondo noi bello, con spit ben distesi, più o meno come l’avrebbe chiodato il buon Manlio. Traverso a sinistra, albero e sosta su uno spit su una cengia, a pochi passi dalla fenditura di Elisir, S3, 35 m forse quaranta, 6b+, forse un po’ farlocco per la Valle, ma non si può stare sempre a far i cattivi!
Si traversa sulla cengia tra cacche di camoscio ed erba scivolosa (manco un lampone a pagarlo!) sino alla seconda parte, alla base del crollo.
4 – A sinistra del Nautilus salire uno spigoletto facile, uno spit per segnare la via, S4 su un solo spit su cengia, 10 m. Siamo consci che di questa lunghezza potevamo farne a meno…ma ce l’abbiamo messa…
5 – Portarsi alla base di una fessura esagerata presagendo una bell’arrampicata in 6a. Invece la fessura è liscissima ed obbliga ad un incastro con trucchi da Jedi, quindi una durrrrfer galattica con i piedi poco sotto le mani che un po’ ti senti Huber. Tutta da proteggere, com’è logico che sia. Sarebbe solo 6c+ se non fosse per l’ultimo passo stronzo, dove c’è, bontà degli apritori, uno spit che facilita il traverso. Occhio alle corde che tendono ad incastrarsi nella fessura… S5, 25 m, 7a
6 – si continua per un diedrino, quindi muro tecnico a spit vicini perchè in apertura pioveva…ma poi ha smesso e gli spit si allontanano. Si va su una placca sospesa stupenda e ci si ritrova in due metri di Sir bis dove non sono stati messi spit per profondo rispetto verso gli apritori anni ottanta, ora mitici vecchietti. Si sosta a destra in placca, S6, 25 m, 6c+…sarà almeno…ma se qualcuno pensa meno alzi la mano…
7 – Tettino con passo boulder un po’ ‘gnurante…occhio a non sbattere il ginocchio sullo spigolo se parte il piede… quindi placca di una volta in aderenza. Si incrocia il Nautilus dove tutti scendono…invece noi si prosegue per una bella fessura, quindi ancora un bel muro apparentemente lichenoso… ma godibile Si acchiappano i ciuffi d’erba della sosta finale, S7, 30 m, 6c
Chi vuol proseguire lo può fare con l’ultimo tiro del Nautilus che fanno in pochi. Sopra la sosta si vede anche un nattino incastrato, enjoy!
- Bibliografia:
- Rock Paradise, Versante Sud