Serpentiera (Punta) dalla Valle Argentera per il Colle del Pelvo

Serpentiera (Punta) dalla Valle Argentera per il Colle del Pelvo
La gita
mfkeeper
3 13/10/2013
Accesso stradale
Un po' di neve già sulla strada di Valle Argentera, ora sciolta

Si potrebbero cercare mille ragioni per giustificare una scelta così sciagurata: andare in pieno nord a oltre 3000 metri dopo una nevicata del genere….perché non fare una bella passeggiata esposta a sud fino a 2500-2600 m, magari al pomeriggio quando la neve si era già sciolta, guardandosi i versanti nord ammantati di bianco? La verità è che già da tre settimane con Marco si era deciso per la Serpentiera (già da lui fallita 2 anni fa causa maltempo estivo) e non abbiamo voluto cambiare zona a nessun costo. Certo l’ idea di arrivare in cima era tramontata già il giorno precedente, ma una salitella esplorativa e, perché no, una traversata del colle del Pelvo in condizioni invernali sembra particolare ed interessante.
Nella notte nevischio fino a 1400 metri, si decide quindi di partire con calma e alle 10.20 siamo al parcheggio, quota 1856 m. Si parte con 5 cm di neve fresca nel bosco, in rapido scioglimento. Si cammina velocemente fino alla prima sosta alle 11.20 a quota 2350, dove la neve (compresa quella di venerdì sera) non supera i 10-15 cm. Superata quota 2500, inizia la pietraia e le cose cambiano, si comincia ad incontrare anche la neve vecchia del wend precedente, a tratti ventata, a tratti accumulata, ma mai ghiacciata. Utile comunque la piccozza, che avevamo. A 2700, dopo oltre 2 ore di marcia si discute se tornare indietro; sembrerebbe la scelta più logica (inoltre comincia a tirare vento e fa freddino) ma il miraggio di una rapida discesa sul versante sud in Val Thuras, e l'”indiscutibile fascino” della traversata ci vanno proseguire.
Il traverso sotto i resti del ghiacciaio del Pelvo fra i 2800 e i 2900 è particolarmente penoso, talvolta si affonda fra le pietre fin oltre il ginocchio, anche se in totale ci saranno 30 cm di neve. Passa anche la terza ora e arriviamo poco sotto i 3000 metri all’ ultimo traverso prima del colle. Qui si raggiunge il culmine, si affonda un metro nella neve accumulata dal vento e a tratti non si riesce a guadagnar quota. Usciamo finalmente dalla ns trincea solo 2 metri sotto il colle (3065 m), raggiunto alle 14 (3 ore e 40!).
Al colle naturalmente non si può stare, vento forte gelido, ci precipitiamo giù di un duecento metri e finalmente mangiamo qualcosa. La discesa prosegue, questa volta la neve ci è amica e scivoliamo velocemente fin sui 2500. Poi giù per i ripidi prati fino alla strada e di qui fino a Thuras, dove Melina con Mini ci è venuta a prendere con la Giulietta.

Appena iniziata la discesa sulla sterrata abbiamo bucato! Cazzo che sfiga!. Vi risparmio le peripezie per arrivare fin dove prendeva il cell, chiamare il carro attrezzi, andare a riprendere la macchina di Marco in Valle Argentera, trovare una gomma ecc…
Morale niente merenda sinoria tanto agognata.
Nel complesso, gomma a parte, una gita particolare e diversa dal solito. Peraltro particolarmente avvincente la ricerca del tortuoso sentiero e relativi ometti in queste condizioni….sembrava impossibile pensare che per tutto il tragitto ci fosse un comodo sentiero.

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