Difficoltà: TD + (VII- max) nella prima parte; D nella parte alta
Sviluppo: 230 m
Materiale utile: 7-8 chiodi a lama, a punta e ad “U”, nut e friend dai micro fino al 2 BD.
1) Si attacca nel diedrino di roccia chiara a destra dello spigolo. Rimontandolo (IV +) si raggiunge un terrazzo erboso. La successiva strozzatura si supera sulla placca di destra (passo di V+, chiodo lasciato), poi ci si sposta sul muro a sinistra del diedro. Si sale per il muro verticale sfruttando alcune liste, fino ad uno spuntone dove si sosta. 40 m
2) Si sale poco a sinistra della sosta per il muro leggermente strapiombante, sfruttando liste e fessure (V+, un chiodo lasciato), fino ad uscire su una placca inclinata. Si rimonta la placca sulla sinistra dove è un po’ più articolata, puntando al verticale spigolo di sinistra. Si prosegue lungo l’aereo spigolo, appoggiandosi un poco alla placca di sinistra, lichenata ma munita di appigli (V+, un chiodo lasciato), fino ad un gradino con spuntone (sosta scomoda). 30 m
3) Aggirando lo spigolo verso destra si entra nel grande diedro, liscio e rossastro, che si rimonta con difficile arrampicata (VI+). Poco oltre la metà, il diedro diventa troppo liscio: allora ci si sposta a sinistra (VII-) e, sfruttando un’esile lama, si raggiunge nuovamente lo spigolo, che si risale (V) fino a che diventa facile. Sosta su spuntone. 45 m
4) Si prosegue per una crestina poco ripida, superando gradini erbosi e spuntoni (II, passi di III), fino sotto l’ultimo risalto del pilastro. 50 m
5) Piegando a sinistra si supera una fessura inclinata a sinistra (passo di V+), che porta sul filo dello sperone. Si procede per muretti e piccoli diedri erbosi (IV+), poi si sosta su un gradino con spuntone. 30 m
6) Con un passo a destra si guadagna il filo di spigolo, che si rimonta con bella arrampicata su rocce ripide ma articolate (IV+). Quando lo spigolo diventa meno ripido, si prosegue superando alcuni spuntoni (passi di IV) fino a sbucare sulla Cima Nord, caratterizzata da una cresta quasi orizzontale. 45 m
Discesa: si segue la cresta (II), fino all’intaglio ai piedi dell’imponente cima principale. Da qui si scende a sinistra sul versante orientale, prima per una rampa erbosa, poi a zigzag per tracce di camosci, fino a raggiungere la valletta sospesa racchiusa tra la Serriera di Bagna e la Serriera dell’Autaret. Si scende lungo la valletta tenendosi sulla sinistra, fino ad una spalla a quota 2400 circa. Da qui si traversa a sinistra per cenge e tracce di sentiero, che riportano alla base della parete ovest nord-ovest.
- Cartografia:
- Alta Valle Stura di Demonte (Fraternali editore)
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia