Da San Lorenzo la strada prosegue toccando un bel pianoro (1000 m), passa per un tratto sul versante di Prarostino, fa un tornante a sinistra e raggiunge alcune villette (Isoard), dove inizia uno stradello sulla destra (cartelli “Rugnusa” e “Sentiero Partigiano.
Si sale lungo il ripido stradello, vietato alle auto, trascurando le diramazioni a destra e sinistra, che portano ad alcune baite e villette.
Tra i larici in breve si giunge in vista del costone. Qui la strada gira a sinistra, e sale lentamente nel bosco in vicinanza della Sea di Rugnusa (su Igm: Cresta della Sea e P. Rognosa): si tratta del costone che separa la conca di Prarostino (a destra) dalla Valle di Angrogna (sinistra), che si segue per tutto l’itinerario.
Poco dopo il Passo della Sea la pendenza si fa più sostenuta: si evita un tratto roccioso sul lato di Prarostino, quindi si incrocia la pista di fondo e si raggiunge la panoramica cima del Castelletto (1512 m), da cui una breve discesa porta al Colle Vaccera e al rifugio (1464 m, 2 ore).
Con neve assestata ma non gelata (e un po’ di esperienza) si può continuare verso ovest, sul crinale alle spalle del rifugio. Raggiunta una sella, dove la pista di fondo piega a destra, inizia una decisa salita, che si affronta tenendosi preferibilmente sul versante di Angrogna, poco lontano dal crinale. Più avanti la pendenza si addolcisce, e lungo il costone si raggiunge la cima del Servin (1756 m, 1 ora).
Un’alternativa più facile (ma sempre con neve assestata) porta al Bagnou: si scende sulla strada di accesso al colle fino al primo tornante: qui si continua diritto, con percorso a mezza costa, per poi piegare a sinistra, sul panoramico costone, fino all’edificio della Ca d’la Pais (1485 m, 0.30 ore).