Percorrere il sentiero fa vedere lati sconosciuti e panorami più ampi ma non esclude il passare un paio di giorni in barchetta, dove si coglie l'essenza dell'Algarve roccioso. Meglio ancora se non sui massicci gommoni turistici ma preferendo le imbarcazioni dei pescatori (da carvoeiro o benagil), che hanno decisamente meno "fretta"e sono più intime.
I sentieri non sono percorribili in mtb, anche se la zona meriterebbe eccome, per raggiungere le spiagge su due ruote occorrono vari giri sul più trafficato entroterra. Più meritevoli per le ruote grasse le selvagge spiagge del Sud Ovest, magnifiche e poco frequentate (ma non dai surfisti) per il clima più fresco e ventoso. Qui però l'assenza di un coastal path (tranne che per la penisola di Carrapateira dove stramerita) obbliga a lunghi andirivieni tra paesini e loro spiaggia.
Consigliabile scendere a praia do Marinha con scarpette robuste, l’affollamento eventuale è facilmente superabile oltrepassando a ovest dei grossi massi che portano ad una caletta riparata presso un doppio arco e con davanti imponenti faraglioni. Una volta risaliti sulla scogliera per la lunga scalinata che inizia presso il bar inizia il sentiero verso Benagil. Costeggiando la scogliera si incontra un promontorio con sotto una grotta navigabile da piccoli natanti, la particolarità sono due fori circolari sul soffitto. E’ possibile scendere a livello della grotta con qualche facile passaggio su roccia rugosa ed osservare piccoli archi. Tornati al sentiero principale si raggiunge un grosso sinkhole chiuso tra la vegetazione, al fondo una spiaggetta non raggiungibile che l’oceano raggiunge entrando sotto la scogliera per alcune decine di metri. Ancora oltre sul sentiero principale la splendida e fotogenica O Algar con la doppia grotta ed il grosso foro circolare sopra, simbolo dell’Algarve. Poco oltre si raggiunge Benagil, la cui stretta e affollata spiaggia non rappresenta grande attrattiva.
Si arriva quindi la praia do Carvalho, raggiungibile con una lunga scala scavata nella roccia, alcuni muretti a secco riparano un chiosco dove si vendono bevande e frutta locale. Il sentiero continua poi largo e corribile verso il faro di carvoeiro dove una valle riparata mostra la bella macchia mediterranea e si attraversa anche un piccolo bosco. Dopo la spiaggia di Vale centianes dove si scende per lunga scalinata il sentiero si impenna nuovamente sulla scogliera per raggiungere le passerelle, molto più frequentate che portano a Carvoeiro, la perla di questo tratto di costiera.
Da Carvoeiro inizia la parte meno frequentata dell’itinerario, ci sono varie tracce che passano più o meno vicine alla costa ma non c’è modo di sbagliare. Si passa alti su un paio di calette raggiungibili solo in barca ma quella da non perdere è quella di Padre Vicente dove si scende per una sorta di canyon tra ripide pareti con una scala in legno che supera l’ultima decina di metri verticale. La spiaggia, chiusa tra scogliere strapiombanti, non è segnalata, e spesso frequentata poco o nulla, ma è tra le più belle e selvagge, con il caratteristico doppio arco verso est. Risalendo verso il sentiero gli ultimi km portano a praia do Canheiros, molto frequentata da inglesi e con i caratteristici faraglioni. Qui sosta di fine giro al sofisticato chiosco che sorprendentemente ha prosecchi italiani, ma a prezzi lusitani. Qui ha termine questo tratto roccioso di costa, ma si può proseguire verso ferragudo e portimao su lunghe spiagge sabbiose alternate a formazioni rocciose, il tratto è comunque più urbanizzato e prevede spostamenti su asfalto.