Prima assoluta della via realizzata in data odierna con Marco Moine.
Considerando che questa è stata la prima salita, la roccia è ottima poiché non è stato necessario fare alcuna opera di disgaggio ne di pulizia degli appigli.
Il gneiss granitoide su questa parete presenta livelli di grip a dir poco eccezionali!
La roccia molto lavorata presenta in molti tratti tacchette nette in grande quantità tali da abbattere notevolmente la gradazione nonostante la verticalità di alcuni tratti di parete come sul 3° ed ultimo tiro della via.
Avendo terminato di attrezzare la via alle 16:40 ed avendola attaccata alle 16:50 siamo giunti in cima alle 18:15 quando ormai era buio..
Fino a poco prima il cielo aveva assunto tonalità del rosso a dir poco eccezionali..
Spettacolo nello spettacolo anche se purtroppo quelle striature rosse che solcavano il cielo non erano dovute all’umidità in quota ma bensì all’enorme quantità di fumo presente nell’aria proveniente dai grandi incendi delle vallate adiacenti..
Siamo passati a fianco del “mento” della Sfinge alle 6 di sera (con l’ora solare era quasi buio..) mentre il cielo solcato da ampie striature rosse nel colore violaceo della notte che stava per sopraggiungere, aveva assunto una colorazione surreale..
In quella inusuale condizione cromatica del cielo, quando ho salito il tiro finale, la “testa” della Sfinge aveva assunto un colore rosso intenso che non avevo mai visto nelle giornate precedenti.. mentre la base della struttura era già immersa nel buio della notte..
Nel magico silenzio della concentrazione dell’ultimo tiro, sentivo Marco dire che era fantastico veder salire una persona su quella parete rossa che stava per spegnersi..
Quando però è toccato a lui, gli ultimi appigli li ha visti con la luce della luna.. ma era lo stesso magia..
Cosi è andata la prima salita della Sfinge.. Cronache di attimi fuggenti..