Dislivello: 625 metri
Difficoltà: AD+, inclinazioni fino a 55°
Tempo di percorrenza: ore 3,30
La via, abbastanza complicata specie nella parte bassa, segue una serie di canali per prendere in alto una crestina secondaria che porta sulla cresta principale, a poca distanza dalla vetta. Si descrive qui il percorso effettuato con una leggera variante più impegnativa nella parte finale.
Informazioni Giancarlo Guzzardi - http://gguzzardi.interfree.it/index1.htm
Dai pendii nevosi in basso si individuano due evidenti canalini divisi da uno speronino roccioso, di cui quello di destra chiuso da un salto. Si sale quello di sinistra, fino a quando uno stretto colatoio sulla destra (50°) permette di salire ad una forcella e, scavalcato lo speroncino, di entrare nel canale di destra. Si segue il canale fino ad una strettoia per uscire su un ripiano nevoso. Si traversa 50 metri verso destra a prendere un altro canale che sale ad una selletta sul filo della crestina secondaria. Tornare verso sinistra per aggirare un saltino, poi per un pendio con rocce affioranti si riprende più in alto la cresta. Si continua lungo la cresta, ora larga e arrotondata, che si trasforma in un pendio. Si sale verso sinistra un canale appena accennato (45/50°) per uscire sul largo filo distinto del costone (100 m). Si perviene così sotto un castelletto roccioso, che bisogna evitare sulla sinistra. Variante: a ridosso del castelletto parte un accenno di canale sbarrato da una ripida fascia di rocce. Si effettua un traverso ascendente ancora più a sinistra (40 m, 50/55°) per entrare in un canalino ben netto che sale diritto fino a sbucare sulla cresta di vetta (100 m, 45/50°), quasi a ridosso dell’uscita di un bel canale che sale dal versante Majore. Si percorrono senza difficoltà le ultime centinaia di metri che separano dal cocuzzolo sommitale, pervenendo in breve sulla vetta (circa 300 m).
DISCESA
Dalla vetta si scende in direzione est mantenendosi vicino al filo di cresta, facendo attenzione alle cornici e puntando ad una crestina rocciosa (poco visibile d’inverno) che immette nella sella del Canale Majore (Q. 2300). Si discende tutto il canale (0,30/1,00 ore) tornando all’inizio del sentiero nel bosco.
NOTE
I due delicati tiri di corda della variante alta, con il traverso ripido al di sopra del castelletto roccioso, non percorsi dai primi salitori, sono stati effettuati da A. Angelilli e G. Guzzardi il 6 gennaio 1998.
Tutta la parte bassa dell’itinerario è esposta a caduta di slavine dagli ampi e ripidi pendii sommitali.
Variante alta: A. Angelilli, G. Guzzardi – 6 gennaio 1998;
Prima Variante bassa: A. Angelilli, G. Guzzardi – 6 gennaio 1998;
Seconda Variante bassa: D. Nardi, S. Milani – 4 gennaio 2005.
- Cartografia:
- IGM 1:25000 F 146 III NE Monte Sirente