Sommeiller (Punta) Parete Nord

Sommeiller (Punta) Parete Nord
La gita
mattep
4 23/06/2018
Accesso stradale
Lo sterrato è percorribile sino a 2 km prima dello Scarfiotti, interrotto da una valanga in via di sgombero

Scegliamo questo itinerario un po’ per caso, attratti da una parete nord poco frequentata che porta, però, ad una vetta classicissima. Siamo consapevoli di rischiare un po’: una sola relazione qui ci aveva preceduto (dove però si dava atto di non aver percorso la via diretta ma uno dei canali laterali) e un’altra era presente nell’omonima pagina di Gulliver dedicata alla discesa scialpinistica. Nessuna altra menzione presente in rete.
Lasciamo la macchina alle 5 (tardi col senno di poi; sottovalutiamo il lungo avvicinamento).
Ci leghiamo e ci ramponiamo al Pian dei frati, dove lasciamo la strada per il colle del Sommeiller puntando in alto verso est in direzione dell’evidente gendarme: già il canale/parete che conduce al colletto ci impegna abbastanza, facendoci prendere quota.
Giunti in cima, godiamo della spettacolare vista sul ghiacciaio (o quel che ne resta). Traversiamo perdendo pochissima quota verso la nostra parete, prestando attenzione alle piccole crepacce terminali.
Di qui sono ben visibili i due canali paralleli di sinistra, che paiono in buone condizioni, ma il nostro obiettivo è la via direttisima, che, però, non riusciamo a individuare facilmente. Venti/trenta metri più in alto rispetto alla base la parete nord è tagliata in due da una bastionata rocciosa, che ci fa inizialmente dubitare che la diretta possa trovarsi in quel luogo. Sono già le 10, il tempo stringe e il sole picchia sulla nord!
Notiamo allora una goulottina nevosa, unico passaggio per la parte sovrastante della parete e ci dirigiamo verso essa, quindi superandola con alcuni passi di misto. Dopo essa, lungo la nostra ascesa, rinveniamo immediatamente un’altra breve goulotte, priva di neve, più abbattuta, ma con rocce mobili e coperte di vetrato (che, però, grazie al sole salta facilmente). Da considerare l’esposizione.
Di qui in su terminano i passaggi di misto e ci attendono 200 metri di paretone in media a 50 gradi, in ottime condizioni. Giungiamo sulla cresta sommitale qualche metro più a destra (ovest) rispetto alla vetta, avendo variato di un po’ dall’itinerario. I polpacci ringraziano la fine.
Discesa dalla normale.
Itinerario che confermiamo essere interpretabile, anzi richiedente una continua lettura tra gli isolotti di roccia.
Non condivido il grado di difficoltà AD- proposto nella descrizione (in cui, infatti, chi scrive afferma di non aver affrontato la direttissima): tra la pendenza, l’esposizione continua e i tratti di misto su rocce non ferme credo più corretto l’AD+.

Con Carla e Marco, la prima a tirare sino al colletto del gendarme e il secondo a smazzarsi la severa parete nord. Questa volta io a fare da loro “cliente”. Battute a parte, una grande cordata!

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