Il periodo ideale per compiere questa bella salita va da dicembre a marzo.
Parcheggiata l’auto nel piazzale di Preit si segue la strada innevata che prosegue nel Vallone del Preit in direzione del Colle del Preit. La stradina è quasi pianeggiante, superate alcune costruzioni private si raggiungono le Grange Selvest m. 1666, dove va trascurato il ponte ed il bivio sulla sinistra, proseguendo sulla nostra destra (indicazioni per il Colle del Preit, Agriturismo La Meja e Rifugio della Gardetta), si supera un primo tornante lungo la stradina, e poco oltre si incontra un bivio, qui si abbandona la stradina principale e si volge a destra (attenzione al bivio, non ci sono indicazioni e/o cartelli segnaletici !) seguendo una stradina che sale nel bosco con una lunga serie di tornanti ma con pendenza moderata. Superato il bosco la stradina punta verso una bella conca pianeggiante, dove si trovano le Grange Soleglio Bue m. 1881. Dalle Grange, si può seguire sia la stradina, che risalire direttamente i pendii del versante SE in direzione del Colle Soleglio Bue, posto tra il Monte Piutas e la Rocca delle Sommette. Per non sbagliare direzione di salita, vanno tralasciate eventuali tracce che a sinistra salgono nel Vallone Inchiaus e il Bric Boscasso, che quelle che piegano decisamente a destra e salgono nella Comba delle Cialme verso la Punta Cairi. Il nostro punto di riferimento è il roccioso dente del Monte Piutas, il Colle è posto alla sua destra. Raggiunto il colle, l’itinerario diventa più impegnativo, si prosegue a destra lungo la cresta, fino ad incontrare uno spuntone roccioso, che si aggira sulla sinistra (lato Chialvetta), con un tratto in discesa tra alcune roccette e poi risalendo una rampa nevosa sotto lo spuntone, fino a raggiungere un piccolo colletto oltre il dentino roccioso. Qui si risale il ripido pendio, abbastanza esposto (attenzione alla eventuale presenza di lastroni) in diagonale verso sinistra, appena sotto il filo di cresta, fino a raggiungere la quota 2452 m (anticima). Da qui restano ancora 10-15 minuti per superare una crestina nevosa aerea e abbastanza affilata (che con neve in precarie condizioni di tenuta ed assestamento può diventare delicata !) fino a raggiungere l’ometto di vetta. Dall’anticima alla vetta spesso si sale con piccozza e ramponi, valutate bene le condizioni prima di salire con le ciaspole ai piedi.
In discesa si segue a ritroso lo stesso itinerario percorso in salita.
- Cartografia:
- IGC foglio 111 Valle Maira - Acceglio - Chambeyron in scala 1:25000
- Bibliografia:
- Charamaio en Val Mairo : Nevica in Val Maira di Bruno Rosano