Stagione consigliata: luglio / prima settimana di Agosto quanto lo snowpatch col e' ben innevato e sicuro da scariche di pietra.
La Howser Spire e' in ambiente severo con ghiacciai, crepacci e ghiaccio vivo e avere una buona strategia dello zaino diventa essenziale.
Ad inizio stagione (tardo luglio - inizio agosto), il ghiaccio e' ben innevato e molti scelgono di arrampicare con il minimo indispensabile: niente ramponi, picozza e scarponi leggeri.
Altri, invece, scelgono di portare almeno una picozza ed un paio di ramponi da condividere. Le combinazioni sono molte, ma alla fine il tutto dipende dalle condizioni del ghiacciaio e dalla confidenza che si ha su quel tipo di terreno. Arrampicare da primo su quelle fessure/camini strozzate con picozza e zaino pesante forse rovinano un po' l arrampicata della via.
Per finire, la via e' considerata una delle 50 Classiche del Nor America (Steve Roper & Allen Steck) e non a caso e' molto affollata con cardate da tutto il mondo. Il giorno in cui abbiamo scalato, eravamo 6 cordate nella via. Si può perdere un sacco di tempo ad aspettare in sosta per altre cordate che finiscono il tiro anche se arrampichi in parallelo quando riesci. Noi abbiamo aspettato almeno 3-4 ore. Inizia presto a scalare, prima del alba, per arrivare in vetta con il sole. Gustata la via e' una esperienza unica nel genere.
Dal Applebee campground per lo snowpatch col, si prosegue per lo Pigeon/Howser col. Da qui si scende per lo "east creek basin" . Utili picozza e ramponi. Lo sperone che giunge in Vetta e' ben distinguibile (3 ore dal Appleby Campground). Alcuni scelgono di bivaccare nel East Creek Basin oppure al Pigeon/Howser col.
L1-L3: si seguono fessure e scaglie sul filo di cresta. Il percorso e’ intuibile e facile (5.5-5.7 – IV). Molti scelgono di “simul climb”
L4: le difficoltà iniziano. Un passaggio fantastico su una scaglia ben proteggibile (5.10- , VI+), continuare per fessure per 60 m.
L5: fessure e diedri, proseguire fino alla base del grande diedro: ” The Great Diehedral” (5.8, V, 60 m)
L6: In fessura nel diedro. Tiro meraviglioso con un passaggio fisico (utile BD 4) (5.9, V+, 60 m). Si sosta su una piccola terrazza.
L7: Per me il tiro più’ bello della via. Mani e piedi in fessura per 60 m. Prende molti cams/nuts (BD 1,23). Si sosta all’uscita del diedro appena possible e si finisce corda (5.8, V, 60 m).
L8: Le “gravel ledges”. Primo sito per bivaccare. Spostamento di 60 m. Qualche passaggio di III.
L9: Un tiro fisico su fessura, poi si piega a destra per una terrazza e nuovamento su fessura (meno impegnativa) per le “sandy Ledges” (5.9, V+, 60 m).
Ora si e’ giunti Sandy Ledges. Qui i pionieri della via (Fred Beckey e Yvon Chouinard) bivaccarono. Ci sono ancora alcune terrazze per bivaccare comodamente. Oggi giorno si sceglie di andare veloci e leggeri, ma alcuni prediligono ancora questo metodo (per esempio se ti vuoi assaporare un tramonto dalla Beckey Chuinard ed avere un ritmo più casuale). A volte, invece, ci si bivacca per emergenza (temporali, neve, etc.) e cosi e’ sicuramente meno piacevole. Tornando alla via…
Da qui iniziano i tiri sul muro denominato: “The Great White Wall”. Si arrampica per una fessura “offwidth” che parte dalla terrazza più a sinistra ( Non proseguire per le fessure sul muro a destra che appartengono ad una altra via: “Lost in South Howser Towers” non a caso. Questa via alternativa a passaggi fino all 5.11b/5.11c e’ sicuramente di un altro livello e non viene ripetuta spesso. Come dice il nome fu scalata per errore andando fuori via in questo punto. Detto questo, le fessure appaiono meravigliose dalle Sandy Ledges e sicuramente meritano una visita da qualche alpinista forte.
L10: si scala la fessura offwidth. La fessura e breve ma molto fisica. Prende 1 o meglio 2 BD4. Noi avevamo 1 solo BD4 e l abbiamo spostato in fessura per proteggerci. Personalmente l ho trovato difficile, ma non arrampico spesso in questo tipo di fessura. Altri scalatori con noi, ci hanno mostrato ben altro stile per questo tipo di fessura: “chicken wings”. Dopo la fessura si prosegue per il diedro/camino con arrampicata sostenuta in fessura ma ben proteggibile. Qui abbiamo visto il primo chiodo (forse appartiene a Fred Beckey). Si sosta a sinistra del dietro su una piccola terrazza con cam e nuts (5,10-; VII-, 60 m)
L11: direttamente sopra la sosta per placca con un passaggio di 5.7 si piega a destra per proteggersi nel diedro. Si prosegue il tiro sostenuto e ben proteggibile per 50 m fino a giungere a un piccolo tetto/strozzatura che si supera per una off width (passaggio di VI+) e preferibile arrampicare senza zaino qui. Si sosta poco dopo il passaggio, 10 metri a sinistra del diedro camino (5.9, VI+, 60 m)
L12: Si continua ora su terreno più facile fino al termine del diedro/camino che e bloccato da un tetto. Si sosta dopo 50 m al termine del diedro su una terrazza (5.8, V, 50 m)
L13 Si prosegue per una fessura sulla parete di sinistra, e si continua oltre il tetto per fessure fino ad esaurire corda (5.8+, V+, 60 m).
L14: A questo punto le difficoltà sono terminate a mia avviso. Continua per facile terreno per 40 metri fino ad un intaglio nella cresta (5.6 IV+, 40 m)
L15 Da qui e’ visibile un secondo chiodo con cordino sulla parete di sinistra pochi metri sopra l intaglio della cresta. Si passa la corda per il chiodo e per tensione si supera la placca piegando a sinistra (passaggio di A0). Oppure si scala in libera, ma con poca protezione. Dopo questa breve passaggio si continua per un facile camino fino alla cresta della Howser Spire (5.10+/A0, 60m).
L16-L19: Dalla cresta ci si cala per circa 20 metri nel versante est della vetta. Con 3 facile lunghezze di corda (III+ max) si prosegue fino in vetta. Se sei giunto in vetta con con il tramonto, the bugaboo spires e snowpatch ti appaiono rosate. Gustati la bellezza della natura. Se il tempo e’ mediocre…well, good luck! Molti “bivaccano” in vetta e preferiscono non fare le doppie di notte. Qualche sacca di emergenza, guanti, e vestiti caldi e’ bene averli per questa via.
Discesa:
11 doppie di 30 metri su spit e catene per il versante NE della montagna. Il rifugio ha una descrizione dettagliata e aggiornata. La prima sosta e’ a ovest 20 m sotto la vetta.
Le prime 3 doppie conviene farle da 30 m e le restanti si possono fare da 60 metri. Io e Tom ci siamo calati nella notte (alle 2:00 am eravamo alla base della parete) e siamo stati lenti e cauti. Abbiamo impiegato almeno 5 ore a calarci, ma in genere ci si cala in 2-3 ore.
Alla base del parete, si ritorna al pigeon/howser col e si recuperano picozze e ramponi se si e’ deciso di scalare senza picozza e ramponi.
- Bibliografia:
- The Bugaboos / One of the World's great Alpine Rock Climbing Centres/ Chris Atkinson & Marc Piche oppure Fred Beckey's 100 Favorite North American Climbs