MATERIALE IN POSTO: 24 spit-fix comprese le soste
MATERIALE OCCORRENTE: 1 serie di friend BD dal n°0.3 al n°5, raddoppiando dal n°0.3 al n°1, eventualmente qualche nut per L2. Corde da 60m indispensabili per la calata. Il friend n°4 serve solo per L6, il n°5 per L2 e L6.e secca.
La via attacca sulla cengia mediana del settore sinistro, a destra di “Antropizzazione Catenizzante” ma a sinistra di “Gaz Wall” e “Chiquita”, sfruttando lo spigolo di destra del grosso pulpito addossato alla parete.
Pur essendo possibile salire a piedi all’attacco (in discesa si consiglia la doppia della parte bassa di “Luna Calante” o quella di “Climber Ali di Legno”) è consigliabile salire una delle vie della parte bassa del settore sinistro.
Il Vallone di Sea si colloca in un ambiente prettamente alpino, austero e severo. Le pareti di roccia, sulle quali viene praticata l’arrampicata, si collocano ad una quota variabile tra i 1500 m e i 2700 m.
L’avvicinamento varia dai 45-60 minuti per le strutture più vicine fino alle due ore e oltre per quelle ubicate nei posti più reconditi. Fondamentale essere sempre aggiornati sulle previsioni meteorologiche prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Gli interventi in progetto o già realizzati dall’associazione Rocciatori Val di Sea non hanno l’intento di “mettere in sicurezza” gli itinerari del Vallone bensì di cercare di sostituire, almeno in parte e nei limiti del possibile, l’attrezzatura presente considerata vetusta e soggettivamente non più affidabile. Nessuna delle vie del Vallone presenta o presenterà una chiodatura “plaisir” e nessuna ha subito o subirà una chiodatura integrale a fix. La pubblicizzazione, il rinnovamento o piazzamento di attrezzatura non implica che l’associazione, o chi per essa, intenda arrogarsi la custodia o la manutenzione del luogo e di quello che vi è collocato, né che garantisca la “sicurezza” o l’esclusione di incidenti dovuti a cedimenti di chiodi, protezioni fisse, massi ecc.. Si precisa che l’opera intrapresa NON ha fini di lucro o commerciali ma solamente l’intento di riportare alla luce vie oggi dimenticate.
E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà tali vie, valutare con occhio critico lo stato della chiodatura in loco, eventualmente sostituendo o integrando parte degli ancoraggi fissi (quali ad esempio cordoni, maillon rapide, chiodi tradizionali) ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
L1: 5b – sulla cengia mediana, che taglia il settore sinistro, portarsi alla base dello spigolo di destra del grande pulpito addossato alla parete, subito a sinistra del grande grande diedro che divide tale settore dalle placche di quello centrale (attacco di “Chiquita”). Salire lo spigolo fessurato e di bella roccia fino al suo termine. Sosta con 2 spit-fix visibile dal basso.
L2: 6b+ e un passo N.L. – dalla sosta spostarsi a destra e salire per fessure il diedro articolato. Arrampicata a tratti faticosa in fessura. Il passo di uscita, da una specie di prua strapiombante non è stato liberato. In tutto 4 spit-fix di cui 2 in uscita dove è utile il friend n°5. Usciti dal diedro si arriva su una cornice e si supera ancora verso destra un breve risalto per giungere al terrazzino dove si sosta. Sosta con 2 spit-fix.
L3: 6a – superare il muro sopra la sosta protetto da uno spit-fix e poi dal secondo spit-fix afferrare con un passo verso sinistra la fessura che ritraversa tutto a destra fino a un comodo terrazzino sospeso sullo strapiombo. Tale fessura è comune a “Gaz Wall”. Sosta con 2 spit-fix.
L4: 6c – partenza comune a “Gaz Wall” che poi traversa a destra. Superare il diedro iniziale (solo apparentemente cieco ma provvisto di alcuni provvidenziali buchi e poi, quando si raddrizza, fessurato) fin sotto a un arco molto strapiombante. Fin qui 6c in libera. Con 3 spit in A0 si arriva a una sosta scomoda ed appesa. Sul tiro 6 spit-fix. Sosta con 2 spit-fix.
L5: 6b – magnifica fessura che solca diagonalmente sotto un tetto la placca sospesa. Finito il tratto diagonale si raddrizza per qualche metro fino al terrazzino di sosta, in piena esposizione. Sosta con 2 spit-fix.
L6: 6a+ – superare la spaccatura leggermente strapiombante (friend n°5 e n°4) per ribaltarsi in una zona più rotta dove esce anche “Antropizzazione Catenizzante”. Qui spostarsi verso sinistra a una cengetta erbosa sovrastata da una placca dove c’è la sosta. Sosta di calata con 2 spit-fix.
DISCESA:
Doppia 1: si scende verticalmente inizialmente in placca per poi essere progressivamente portati verso lo strapiombo. Scendere tutti i 60m di corda (attenzione a non avere corde accorciate).
Doppia 2: breve, dalla sosta 1 di “Chiquita” fino alla cengia mediana.
Dalla cengia consigliabile (anche se non si è percorsa una via del settore basso) scendere da “Luna Calante” o da “Climber Ali di Legno”.
- Bibliografia:
- Blatto-Bonfanti-L.eM.Enrico -