Via completamente attrezzata a spit (S1) molti cordoni riducono ulteriormente l’obbligatorio (5c/6a); necessari 16 rinvii e corda da 80 m (se si scende a doppie). Nonostante la fitta chiodatura la via richiede un minimo di esperienza alpinistica per l’ambiente in cui si svolge.
- L1 Salire una sorta di rampa senza particolari difficoltà fino alla sosta 35 m, 4c;
- L2 Rimontare appena a dx della sosta sopra un pilastrino, salire una fascia di roccette frammiste ad erba (attenzione) e poi (spit rosso, ignorare spit e maillon in alto, tentativo) per rampettina erbosa alla sosta 20 m, 5a poi II (questo tiro si può senza problemi unire al precedente)
- L3 Traversare a dx, salire verticalmente per lame e immettersi in una zona di placche che si sale con passaggi tecnici 35 m, 6a
- L4 proseguire in placca fino a sostare su cengia 30 m 5c A questo punto la via Airolg prosegue direttamente sopra alla sosta (tratto spesso umido); la via Davandi e Diedro obliqua per cengia a sx mirando all’evidentissimo diedro fessura.
- L5 salire per cengia fino ad una sosta (utile in calata) 10 m 4a
- L6 proseguire nel diedro con bella ed atletica scalata sostando al termine su esile terrazzino 15 m 6a+ (questo tiro si può senza problemi unire al precedente)
- L7 salire la prosecuzione del diedro, ora meno definito, con passaggi atletici (numerosi cordoni riducono notevolmente l’obbligatorio) 25 m 6b+
- L8 obliquare a sx e salire una zona di placche fino alla sosta su cengia 20 m 5c
- L9 salire una rampa fino ad uno strapiombetto, sosta su ripiano a dx 15 m 6a (questo tiro si può senza problemi unire al precedente)
- L10 superare un tratto compatto sopra alla sosta, mirare ad un diedro obliquo e aggettante e raggiungere le roccette sommitali 25 m 6b
Discesa:
comode doppie in via saltando alcune calate con la corda da 80m (dall’ultima sosta si arriva precisi alla terzultima); dalla seconda sosta con 40 m non si arriva alla cengia di partenza ma poco sopra (passaggi di II per tornare agli zaini); si incontra una doppia fuori via dopo circa 20 m. Dai 2 spit sotto le roccette dello zoccolo che porta all’attacco, si può proseguire con alcune doppie che portando ai ghiaioni basali a pochi minuti dal sentiero che porta al rifugio Tolazzi. Prima calata nel sottostante canale sassoso (prestare attenzione, mirare ad un bollo rosso dove si trova un ancoraggio, calata corta); da lì 3 doppie (con corda singola) senza particolari difficoltà.