- Accesso stradale
- strada libera ma con una lastra di ghiaccio dopo Patqueso
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 1200
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Viste le previsioni, decidiamo di restare in Val Vigezzo per questa gita che inaugura le ferie Natalizie. La neve è presente dall’inizio del percorso ma ha subito gli effetti della pioggia fino alla cima. In basso il rigelo ha reso la neve portante ma lo spessore è minimo e nel tratto del bosco la superficie è invasa da rami secchi portati dal vento; più in alto lo spessore è maggiore ma la superficie è ricoperta da una sottile crosta gelata dovuta alla pioggia. Verso la cima, messi i ramponi, incontriamo tratti in cui la neve è durissima alternati ad altri dove si sprofonda fino alla vita. Portiamo gli sci fino in vetta pensando già di scendere sul ripido pendio citato come alternativa per la discesa nella descrizione dell’itinerario. Qui la neve, vista l’esposizione, sarebbe ottima, se non fosse per l’immancabile crosta da pioggia che rende la discesa, da parte mia, pura sopravvivenza. I soci invece se la cavano molto meglio e sembrano anche divertirsi. Una gran ravanata nel bosco ci riporta alle Cascine.
Gita che non si può considerare una bella sciata; interessante però nella fase ascensionale con meteo variabile che regala colori insoliti al panorama. Ottima compagnia con Andrea, Claudio e Timoteo.