- Accesso stradale
- Gias delle Mosche
Bella salita con Marta, esposta ma essendo sempre sui piedi basta rimanere calmi e prendersi il tempo per pensare al da farsi. Noi ci siamo arrivati da Giaciougià (niente da segnalare). Secondo Marco del Bozano dovrebbe essere la prima ripetizione dell’anno, qualche breve appunto:
– La partenza è semplice da trovare e si protegge anche bene.
– la fessura di L2 è bella intappata d’erba, che ha anche inglobato il chiodo presente. La nota positiva è che i ciuffi sono abbastanza resistenti da poter essere tirati.
– su L3 si riesce a passare un vecchio spit di Deciso e Preciso, poi più nulla fino alla sosta ma ci sono buone prese
– la difficoltà principale di L5 mi è sembrata la navigazione lungo il tiro. Dalla sosta si vede sullo spigolo il chiodo sulla vena di quarzo da cui poi iniziare a salire. Passata la scaglia (ci si protegge con un 3 sotto, e con un friend medio a destra durante il ribaltamento) bisogna puntare il chiodo, poi il nut incastrato e sullo spigolo sotto la sosta conviene stare a destra (tacche buone). La scaglia è sembrata come nelle precedenti ripetizioni: sta finchè sta, ma nel dubbio meglio levarsi da lì in fretta.
– la sosta con chiodo di L6 non esiste. O meglio: un chiodo c’è, ma non è possibile integrarlo. Conviene procedere ancora qualche metro e allestire una sosta buona su friend.
In generale si usano molto i friend medio-piccoli, conviene un raddoppio di 0.3 e 0.4, anche lo 0.2 è molto utile. Usati anche nut piccoli. Essenziali fettucce e rinvii lunghi.
Questo è quanto, tanta stima per gli apritori, per l’intuito e il coraggio con cui si sono lanciati contro la compattezza del Corno Stella. E grazie Marta per la compagnia 🙂