Via capolavoro, impensabile che sia stata aperta nel ’45 con soli 4 chiodi.
Saliti in giornata dal Gias. Per raggiungere la cengia mediana abbiamo percorso i 4 tiri iniziali di Esprit Libre (unito L2+L3), ottimi per scaldarsi e raggiungere in fretta la cengia.
L1 senza sosta di partenza e senza percorso obbligato nella parte bassa, in alto diventa obbligato infilarsi nel diedro che precede il muretto verticale di L2.
Riguardo alla via è già stato detto tutto: su L2 conta più la delicatezza e la decisione che la forza (poche protezioni), il traverso di L3 lascia basiti (non sembra esposto e poi invece…). L4 da capogiro, prese e appigli disegnati, muretto da interpretare per uscire a sx. Attenzione ai grossi blocchi su L5. Noi abbiamo usato un friend per tiro, avevamo una serie dallo #0.2 all’1 BD ma personalmente avrei preferito un #2 BD in due occasioni. Meglio avere 8-10 rinvii di cui almeno 2-3 allunghini. Chiodi ottimi.
Dal plateau proseguito fino alla cima vera e propria e poi giù veloci sulle doppie di Barone Rampante.
Pausa merenda al Bozano e poi discesa veloce continuando a girarsi a guardare il Corno, un piccolo sogno portato a casa.
Almeno 7-8 cordate sul Corno, noi eravamo gli unici italiani.
Ottima due giorni in Marittime con Vik.