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Arrampicata Lombardia / SO / Cedrasco

Stella (Corno) – Via Granitica Stellare

Stella (Corno) – Via Granitica Stellare
Descrizione
Gite 1
Mappa e Tracce
Foto e Video 5
Condizioni 2
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Dettagli
Altitudine (m)
2600
Dislivello avvicinamento (m)
400
Sviluppo arrampicata (m)
320
Esposizione
Nord-Ovest
Grado massimo
5a
Difficoltà obbligatoria
4
Località di partenza
Foppolo
Avvicinamento
Prevedere circa 2 ore dal Rifugio Montebello, situato all’arrivo della seggiovia del Montebello a quota circa 2100 m, raggiungibile anche con comodo servizio di jeep da Foppolo. Raggiungere il passo di Val Cervia sopra il lago Moro, quindi abbassarsi sul versante valtellinese seguendo il sentiero fino ad un poggio erboso. Abbandonare il sentiero e traversare verso destra puntando alle placche levigate visibili in lontananza. Raggiunte e attraversate le placche, continuare in mezza costa ancora 30 minuti (presenti due grossi ometti ad indicare la via), fino ad entrare nella conca glaciale situata alla base della parete NO (N.B. la quota minima che si deve raggiungere in discesa dal Passo di Val Cervia è circa 2200 m). Dalla conca si riconoscono bene gli attacchi delle vie.
Descrizione
  • L1: Dalla S0 (1 chf lasciato), situata all’interno del canalino-colatoio, si sale sul lato destro per la aperta placca che punta in direzione della parete e della vetta, fino ad una scomoda cengetta erbosa (60m, III+, 1 ch, 1 chf)
  • L2: Si prosegue in verticale superando un muretto con lama, e si percorre una aperta svasatura a destra che conduce poi verso sinistra alla grande cengia erbosa che caratterizza la parte bassa della parete (30m, III+, 1 ch, 2 chf).
  • L3: Si sale verso sinistra una placca che porta ad un caratteristico muretto dotato di spuntone-gradino, superato il quale si continua in verticale fino a guadagnare e superare il bordo di un caratteristico diedro aperto e appoggiato che sale verso destra: si sosta a metà del diedro (40m, IV, 1 ch, 3 chf)
  • L4: Percorrere il diedro sulla sua placca di destra in aderenza fino ad un terrazzino erboso sullo spigolo, che si risale per circa 10 m fino a poter ingaggiare la grande placca compatta che forma il lato sinistro del grande diedro centrale della parete (ben visibile dal basso). Salire obliquamente verso destra la placca molto poco proteggibile, anche sfruttando i grandi cristalli di quarzo sporgenti dallo gneiss compattissimo, fino a guadagnare in traverso a destra la cengia erbosa immediatamente sottostante i grandi strapiombi che sbarrano il diedro (50m, IV+, 2 ch, 2 chf)
  • L4bis: Da qui occorre spostare la sosta andando verso destra lungo la cengia a raggiungere un comodo terrazzo con profonda spaccatura formata da un torrioncino-spuntone che sovrasta tutta la parte destra della parete NO (10m, II).
  • L5: Risalire ora per il filo dello spigolo superando inizialmente un esposto muretto verticale e prestando attenzione alla roccia meno compatta e fessurata in lame a volte instabili (50m, IV+, 1 ch, 2 chf, possibile aggiramento su rocce erbose e friabili a destra del filo dello spigolo, più facile ma sconsigliabile).
  • L6: Seguendo lo spigolo che ora si allarga e si abbatte, guadagnare un ampio terrazzo di massi appoggiati alla base degli strapiombi sommitali (30m, III).
  • L7: Passare sotto gli strapiombi verso sinistra fino a prendere al loro margine sinistro un caratteristico diedro che si guadagna superando un muro verticale fessurato. Risalire il diedro uscendo al suo apice verso sinistra in dulfer, guadagnando risalti più rotti e articolati sul filo dello spigolo (50m, IV+, 1 ch, 2 chf).
  • L8: Si superano le ultime roccette più rotte ed articolate che adducono facilmente alla spalla sommitale (60m, II).
Ultima revisione 27/08/2020
Autori: marcoser
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scrivendo a redazione@gulliver.it
6 anni fa
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