Lo spigolo SE del Corno, dopo il tratto di A0 ha ora un passo obbligato sul 6a (rec. 04.08.2013) testimonianza un ch. a lama con rinvio reperiti sulla cengia..
Superare sulla sinistra la facile parete che porta al secondo nevaio ( 100 metri di II grado, 2 soste attrezzate) 1h.30 dal rifugio.(indispensabili i ramponi)
1) Superare il nevaio e attaccare 10 metri a destra di una grande vena di quarzo verticale (la seconda da sinistra).
Salire per 20 metri circa lungo la placconata compatta, prima grigia poi verdastra, quindi ascendere diagonalmente a destra su ottima roccia fino ad un piccolo terrazzino dove si sosta (4c, 5a, 2 spit e 1 chiodo + 2 spit di sosta, 45 m).
( da fine luglio in avanti, normalmente si può aggirare il nevaio sulla sinistra e portarsi all’attacco della via attraversando sulle placche, altrimenti può essere utile avere almeno una piccozza)
2) Proseguire direttamente sopra la sosta fin sotto ad un tettino sul margine destro di una fascia strapiombante; passatolo a sinistra percorrere direttamente la sezione di parete che segue interrotta da un terrazzino oltre il quale con qualche passo tecnico e delicato si giunge in sosta presso un modesto ripiano (4c, 5b, 5c, 4 spit e 1 chiodo + 2 spit di sosta, 40 m).
3) Salire appena a destra della sosta, aggirare il tetto di fronte sulla destra con un paio di passi delicati, quindi seguire verticalmente il muro successivo che con estetica arrampicata porta sotto ad un secondo tettino dal quale si esce a sinistra proseguendo infine al centro di un bel pilastrino, sino ad una cengia oltre la quale pochi metri sopra è posta la comoda sosta (5b, 5c, 4c, 4 spit e 2 chiodi + 2 spit di sosta, 45 m).
4) Ascendere verso destra lungo una facile rampa inclinata sino a raggiungere una fascia di roccia rossastra, traversare quindi decisamente a sinistra e salire sempre un po’ in diagonale nella medesima direzione su roccia compatta; un bella sezione di scalata con passi delicati permette di raggiungere un piccolo ballatoio dove si sosta (3c, 4c, 5b, 4 spit + 2 spit di sosta, 40 m).
5) Proseguire direttamente su roccia a tratti verticale e fratturata, quindi compiere un leggero traverso a sinistra su un muretto compatto cui segue una sezione di roccia molto lavorata che conduce sotto un’evidente strapiombo dal quale si sul lato destro, grazie ad un muretto con buone prese, puntando alla sua estremità; pochi metri sopra si sosta presso un aereo ripiano (5c, 5a, 4 spit + 2 spit di sosta, 40 m).
6) Superare facili rocce articolate poste sopra la sosta quindi proseguire, sempre verticalmente, lungo un diedrino compatto ed uno speroncino successivo che conduce in sosta (3c, 4a, 2 spit + 2 spit di sosta, 45 m).
7) Proseguire lungo una serie di rocce articolate sino ad una crestina, spostarsi a sinistra in una specie di ampio canale e proseguire senza particolari difficoltà lungo placche e risalti fino alla sosta (3c, 1 chiodo + 2 spit di sosta, 50 m).
8) Scalare direttamente risalti e muretti sopra la sosta fino ad un diedrino posto leggermente a sinistra, oltre il quale si giunge presso una nicchia di roccia rossastra dove si sosta (3c, 4c, 1 spit e 1 chiodo + 2 spit di sosta, 50 m).
9) Superare il muro sopra la sosta uscendo a destra, quindi percorrere lo speroncino abbattuto che porta sotto il tettino finale con piccolo bombamento sottostante: superarlo con passi delicati prima ed atletici poi, raggiungendo infine alcune roccette che in breve conducono alla lunga cresta sommitale della vetta e contestualmente danno accesso al plateau sospeso sotto la parte alta del Corno Stella (4c, 3b, 5c, 4 spit e 1 chiodo + 2 spit di sosta, 45 m).
A questo punto è possibile, scendendo su facili placche (attenzione se c’è ancora neve) e poi attraversando a destra su pietraie, raggiungere in 15 minuti l’attacco dello spigolo superiore del Corno Stella e superarlo lungo la via Ellena (V+/A0, 160 m – 4 lunghezze, soste attrezzate)
n.b. attenzione nella seconda lunghezza manca un ch. a lama…per uscire dallo strapiombo)
Aggiornamento 13/09/2019: il chiodo in uscita dallo strapiombo ora c’è, anzi ha pure un cordino per rinviarlo dal basso; abbiamo anche cambiato il cordone all’attacco della via, nuovo, più lungo e con nodi (servirà quando ci sarà neve all’attacco)
- Bibliografia:
- Corno Stella di Bergese-Ghibaudo - Roccia d'Autore ed. 2013 di F. Michelin