Avvicinamento come "Michelangelo" (20 min dal rifugio)
Bell'itinerario, su roccia buona, attrezzatura buona, non sempre integrabile.
Necessarie corde da 60m. una serie di friend fino al n°2 qualche nut.
A secondo degli anni e presente nevaio ripido alla base, molto esteso a giugno-luglio, più abbordabile ad agosto.
Necessarie corde da 60m. una serie di friend fino al n°2 qualche nut.
sentiero nel bosco direzione Rif. Morelli; in 2-2.30h circa si arriva al rifugio; di qui in 20 min all’attacco della via percorrendo per un centinaio di metri il sentiero per il Colle del Chiapous e tagliando verso la parete prima che il sentiero principale ricominci a salire.
Attacco nella parte sinistra della parete sulla verticale di un grosso masso a sinistra di ‘Michelangelo’ (spit a 10 metri da terra) per un’evidente fessura obliqua (attenzione a non confonderla con una linea di spit a destra, tentativo). Può essere consigliabile a causa dell’arretramento del nevaio, rinviare il primo spit (cordone bianco) del tentativo tra Lucifero e Michelangelo, quindi, dopo aver salito verticalmente alcuni metri, andare decisamente a sx per rinviare lo spit in placca della prima via (friends piccoli e medi utili).
L1 (6a): 50m, fessura obliqua, placca, cengia, placca (3 spit).
L2 (6a+): 40m, traversare facilmente a destra su placca verso un diedrino (spit visibile), superarlo
poi obliquare a sinistra facilmente su ottima roccia ed infine attraversare a destra verso una
piccola cengia erbosa (3 spit, 1 chiodo).
L3 (6a): 55m, diritti fino ad una bella placca chiara (spit con cordino), salirla, superare un piccolo
tetto (chiodo) ed uscire a destra per una lama (spit) quindi seguire la facile placca fino in sosta (3 spit, 1 chiodo).
L4 (4c): 45m, cengia (attenzione alle pietre instabili), muretto verticale e diedrino, sosta sotto una
bella placca bianca (1 spit).
L5 (5c+): 45m, salire la placca a vaschette fino sotto ad un tetto che si supera su buone prese (4
spit, 1 chiodo).
L6 (5a): 40m, verticalmente per la placca bianca a sinistra di alcuni strapiombi (tralasciare una
sosta che si vede su una piccola cengia molto a destra) (2 spit, 1 chiodo).
L7 (5a): 40m, salire un pilastrino quindi cengia (2 spit).
L8 (6a+): 40m, breve muro poi cengia quindi muro impegnativo in traverso, poi diritti più
facilmente, sosta sopra uno spuntone (3 spit).
L9 (6b): 30m, diedrino a destra, placca abbattuta poi muro verticale molto bello (4 spit).
L10 (6b): 45m, diritti per placca fino al primo fix, quindi traversare a destra fino al successivo e
nuovamente diritti fino a delle ottime lame (attenzione ad alcune non troppo salde) da cui si
traversa a destra fino ad un piccolo ballatoio, diritto per alcuni metri quindi dall’ultimo fix uscire a
sinistra verso un diedrino (4 spit).
L11 (6c+): 45m, verticalmente per buone prese, entrare in un diedrino da cui si esce diritti verso la
lama soprastante, con un passo a sinistra si raggiunge e si supera la fessura-diedro seguente,
dove si abbatte si traversa a sinistra su placca con un passo molto impegnativo poi più facilmente
in sosta(11 spit).
L12 (6a): 25m placca, diedrino poi a si sosta a destra su una cengia (2 spit).
L13 (3a): 50m, facilmente nel canale (2 spit).
L14 (3a): 50m, si prosegue sulla sponda sinistra del canale fino a che non termina su una cengia
(1 spit).
Discesa: in doppia sulla via dalla S10, oltre a piedi dapprima salendo per una bella cengia poi
giunti sulla cresta E scendere per saltini di roccia e cenge (seguire costantemete una bella traccia di camosci) sul versante NE fino a che la cresta non
si salda con l’altipiano del Baus permettendo un facile passaggio (ometti); scendere ancora un
centinaio di metri e reperire l’ancoraggio per doppia (ometti) del passaggio del Chiapous che in
breve riporta al colle del Chiapous, di qui per sentiero al rifugio Morelli (1h 30 min circa).