Dal ristorante-bar La Montagnina in fondo a Gualdera imboccare il sentiero che, con segnavia bianco-rossi, risale fino a Motto di Bondeno (un’ora) inizialmente a fianco della strada in cemento tagliando diversi tornanti, poi proprio sulla strada.
A Motto, al termine della strada, si stacca un sentiero che attraversa i prati a sinistra e che poi si addentra nel bosco a mezza costa, molto evidente e semplice, tendenzialmente in leggera discesa fino a giungere in poco più di mezz’ora al nucleo di Avero posto in un punto bellissimo.
Ad Avero si svolta nettamente a sinistra (alla palina o 50 metri più avanti) e si risale per sentiero inerbito, non molto visibile ma facilmente intuibile, con percorso logico e pendenze modeste verso l’evidente insellatura del Passo d’Avero, notevole balcone panoramico che spazia dalla Val Bregaglia al Lago di Mezzola.
Al passo si devia completamente a sinistra e si imbocca il sentiero per il Pizzo Sommavalle, sempre ottimamente segnalato. Nella prima parte il sentiero è ripidissimo e anche un po’ esposto tra erba e roccette, poi la pendenza e l’esposizione si riducono un po’ mentre il terreno diventa pietroso. La salita è un po’ faticosa ma, grazie alla perfetta bollatura, non c’è rischio di perdere la via di salita migliore. Poco dopo aver attraversato verso sinistra una pietraia la pendenza praticamente si azzera e si giunge sull’ampio panettone finale (2813 m, 1.40 h dal Passo d’Avero).
Dalla vetta del Pizzo Sommavalle i segnavia per un tratto scompaiono. Scendere alla bocchetta sulla sinistra (indicativamente in direzione della ben visibile cima del Pizzo Stella) e poi risalire in direzione di una piccola torre rocciosa che, con un po’ di attenzione, può essere aggirata sulla sinistra. Dopo la torre spostarsi verso destra, senza alzarsi molto sulla pietraia, portandosi sotto l’ampio canale che scende dall’evidente spalla di quota 2959. Qui riappaiono i segnavia, bolli rossi molto evidenti, che portano a risalire comodamente il canale fino alla spalla.
Da qui inizia la bella cresta sud, esposta e abbastanza affilata, ma in realtà con percorso facile e sempre perfettamente segnalato dai bolli rossi. Inizialmente si scende la cresta con un po’ di cautela per l’esposizione. Dal punto più basso si costeggia la cresta su sentiero (esposto e a tratti un po’ sdrucciolevole, prestare attenzione) a sinistra del filo. A un certo punto il percorso si porta a destra del filo su ottime roccette solide fino a quando, poco dopo, la cresta si perde nell’ampissimo fianco sud del Pizzo Stella.
Da qui la salita diventa comoda e semplice: grazie a numerosi ometti si rintraccia il sentiero che risale la pietraia fino a portarsi all’ampio crestone di sinistra (grossi ometti visibili anche da lontano) che va poi risalito senza difficoltà fino a congiungersi, poco prima della vetta, alla via normale di salita dal rifugio Chiavenna. Il tratto dal Pizzo Sommavalle alla cima del Pizzo Stella richiede poco meno di due ore.
Per la discesa ci sono diverse opzioni: tornare dalla via di salita (magari avendo pernottato prima al bivacco Chiara e Walter, vicino al Pizzo Sommavalle, se si vuole ridurre la lunghezza complessiva dell’itinerario) o scendere dalla normale al rifugio Chiavenna e a Fraciscio (da cui bisogna però organizzarsi per recuperare l’auto lasciata a Gualdera). Vivamente sconsigliata la discesa dal Passo Mortè: l’attraversamento della ripida pietraia instabile è decisamente pericoloso; anche l’attraversamento dei vari corsi d’acqua per ricongiungersi al sentiero di salita potrebbe risultare problematico.
- Cartografia:
- Kompass. n. 92 "Chiavenna Val Bregaglia"