L’ auto va lasciata nel parcheggio pluripiano all’ingresso del paese di Saas Fee: attenzione perché occorre camminare un bel pezzo per raggiungere la partenza della funivia, che si trova all’estremità opposta del paese (no navette, solo possibilità di taxi privato). Dall’arrivo della funivia circa 1 ora di cammino e 100 m di dislivello, con vari saliscendi, per raggiungere la Britanniahütte, nella quale si mangia bene e abbondantemente. Essendo un gruppo di 8 siamo stati sistemati nell’accogliente rifugio invernale, nel quale ci è anche stata servita la cena: meglio di così non avrebbe potuto andare!
Colazione ore 3.00, salita tecnicamente facile ma molto lunga (circa 8 km) e impegnativa sia per il dislivello che per i numerosi e lunghi tratti pianeggianti che interrompono i pendii di salita. Dal rifugio si scende sul ghiacciaio sottostante, per poi risalire in direzione dello Strahlhorn, visibile per tutta l’ascensione. Noi ci siamo legati e ramponati già al rifugio, per non dover fare tappa appena partiti e perché il ghiacciaio è notoriamente molto crepacciato. Giunti all’Adlerpass (3789 m) si risale il ripido pendio in direzione sud fino a raggiungere la brevissima cresta sommitale e la croce di vetta, da cui il panorama sul Vallese è mozzafiato.
Discesa eterna, per non parlare della risalita al rifugio, resa ancora più faticosa dal solleone. Sicuramente più godibile con gli sci che con i ramponi, almeno la discesa è più rapida e divertente.
Il pericolo oggettivo più consistente della gita è rappresentato dai molti crepacci dell’Allalingletscher e dell’Holaubgletscher; oggi i crepacci erano visibili ma chiusi sulla traccia di salita, per via delle abbondanti nevicate di quest’anno. In stagione più avanzata necessaria quindi ottima visibilità.