L’ambiente è desertico e privo di punti di riferimento distintivi, necessarie quindi capacità di orientamento e buona conoscenza della zona. Lo sviluppo della gita è di 20 km abbondanti e il tempo di percorrenza di circa 11-12 ore. Le quote indicate sono tratte dalla cartina Anavasi.
Da Chanià o comunque dalla costa nord occorre attraversare l’isola fino a Chora Sfakìon e poi salire ad Anopoli svoltando a dx poco prima di raggiungere il centro di Sfakià. E’ consigliabile, perciò, alloggiare a Chora Sfakìon o ad Anopoli (buon punto di riferimento è la Taverna Anopoli, che ha stanze e ottimo cibo, è frequentata da escursionisti e i gestori svolgono il servizio di accompagnamento in pick-up ad Ammoutserà).
Giunti ad Anopoli si attraversa il paese e si svolta a dx in corrispondenza della Taverna Anopoli. La sterrata inizia poco dopo (quota m. 650). Si trascurano tutte le deviazioni sino al bivio a dx per Mourì dove occorre voltare (a terra si trova anche una palina che indica il sentiero). Da questo punto in poi bisogna trascurare ogni bivio che si incontra, tenendosi comunque sempre a sinistra. Si attraversa una zona boschiva, in cui prevalgono le conifere, che poi lasciano il posto a cespugli di vario genere ed infine al tipico paesaggio lunare che caratterizza i Lefkà Ori come “deserto di alta quota”.
L’itinerario qui presentato è indicativo perché dettato dalle condizioni di innevamento incontrate al momento della sua realizzazione. La presenza di nevai o altri ostacoli sulla strada per Ammoutserà può obbligare ad avvicinamenti più lunghi, come è stato in questo caso.
Lasciata l’auto a. q.1700 circa, poco prima di Ammoutserà, si sale a dx della sterrata in direzione NE su terreno roccioso costellato di cavità fino alla dorsale SO del Dochì dove si volge a N aggirandola e raggiungendo la depressione fra Dochì e Kakovoli. Si volge a sx e si guadagna la vetta del Kakovoli (q.2214). Da qui mantenendo più o meno il filo di cresta si scende e si risale al Goniasmata (q. 2042), caratterizzato da rocce chiare affioranti. Si ricomincia la discesa verso NO puntando alla dorsale S del Pavlias e aggirando alcune doline alla sua base. Si prosegue per il Pavlias (q. 2084) su pendio via via più ripido e se ne raggiunge la vetta risalendo un ripido canalino all’interno di una caratteristica formazione rocciosa o aggirando a sx i suoi torrioni.
Inizia ora la fase più articolata del percorso che attraversa l’inquietante zona di rocce nere e doline chiamata “Pavlià Chalara”. Dalla vetta del Pavlias si continua per cresta perdendo una ventina di m. di dsl per volgere poi a sx (direzione OSO) e scendere fra ripide placche rocciose e brecciolino verso un piccolo pianoro tra le doline che si attraversa, ricominciando l’andamento a saliscendi sul ristretto bordo delle doline (terreno roccioso alternato a cespugli spinosi) e puntando al versante S del Griàs Soros (q. 2331), prossima meta. Se ne raggiunge una spalla seguita da una depressione e si risale il ripido pendio finale di ghiaioni. Dalla cima si scende verso SO guadagnando un’ampia dorsale quasi pianeggiante per poi alzarsi, nuovamente su ripidi ghiaioni, toccando il Mesa Soros (q. 2349), da dove è possibile osservare la cresta che collega lo Zouridhia alle Sternes.
Nuova discesa in direzione NO e successiva risalita per dorsale alla vetta dello Svourichtì (q. 2356), elevazione maggiore fra quelle toccate nel giro ad anello: da qui è possibile un percorso di rientro alternativo abbassandosi per tracce al rifugio e al sottostante pianoro di Katsiveli (si può, volendo, far tappa) a reperire il sentiero che riporta a Roussies e ad Ammoutserà evitando di toccare le punte di Modhaki, Zouridhia e Sternes, con un conseguente abbattimento del dsl. Volendo invece proseguire l’itinerario qui proposto, dall’ometto dello Svourichtì si scende verso SO passando tra due caratteristiche doline e arrivando con qualche saliscendi ad una vasta depressione. Si ricomincia la salita incontrando poco oltre il sentiero che proviene da Katsiveli e che taglia tutto il versante E del Modhaki. Lo si oltrepassa aggirando a dx un piccolo dosso e si perviene in vetta al Modhaki (q.2225) per la sua cresta NE.
Ci si abbassa quindi in direzione SE mirando al ben visibile sentiero per Roussies oltrepassato in salita e lo si segue sin quasi al colletto fra Zouridhia e Bournelos lasciandolo a q. 2100 circa per volgere a sx e toccare in breve la vetta dello Zouridhia (q. 2250 circa). Si affronta ora l’ultima parte del percorso che culmina in punta alle Sternes (q. 2335): si prosegue per cresta in direzione SO aggirando due modeste elevazioni sul versante O per andare a reperire la lunga dorsale in falso piano dalla quale si accede alla cima. Per il rientro si può o scendere lungo la dorsale O a Roussies e da qui proseguire per sentiero e poi sterrata oppure continuare in direzione S e poi SE andando ad intercettare la sterrata, già individuabile dalla vetta, a q. 1900 circa. Non resta che seguirla per circa 4 Km fino all’auto.
- Cartografia:
- Crete 11.11/11.12 Lefka Ori - Topo 25 Anavasi - 1:25000