Lasciata la vettura alla prima stradina sterrata sulla sinistra, ci si incammina per un sentiero ben visibile proprio alla base della cresta SE. Si segue il sentiero aggirando verso sinistra la base della cresta, iniziando a salire in direzione prima di un traliccio dell’alta corrente e poi successivamente la Torretta Pizzillo (10 min circa).
Dalla Torretta inizia la vera e propria salita seguendo i segnavia di colore rosso. La salita iniziale, costituita da salita su roccette, può essere resa particolarmente complicata dal forte vento che spira da direzione NE, tipico di queste zone. Al termine di queste prime rampe ripide di salita si devono superare alcuni passaggi su roccia, alla cui sinistra ci sono dei paletti con filo spinato a cui è necessario stare lontani.
Si giunge alla prima radura dove è finalmente possibile camminare (e non arrampicarsi su roccia) e da cui appare ben visibile il successivo percorso in cresta, tutto su roccette e ancora con qualche passaggio su roccia. I segnavia a volte sono poco visibili per cui bisogna valutare bene i singoli passaggi su roccia. Questa prima fase (impegnativa) di salita culmina quando si iniziano ad intravedere gli alberi che ricoprono il versante Nord del Taburno.
Da qui la salita procede alternando linea di cresta a passaggi nel bosco (a destra della linea di cresta) senza mai allontanarsi troppo dalla cresta. Così facendo si superano un paio di anticime che preludono all’ultimo passaggio su roccette in cresta fino ad arrivare alla grande croce che costituisce la cima del Taburno. La discesa si può fare per lo stesso itinerario di salita prestando attenzione a non perdere le tracce altrimenti si rischia di imbattersi in passaggi su roccia davvero complicati.
- Bibliografia:
- VieNormali.it