Da Campocatino (m 1003) prendere il sentiero 177 per il Passo della Tombaccia (m 1360). Appena raggiunto il valico (“vista panoramica” sul Pisanino), un ometto a sinistra indica una traccia che sale verso la cresta. Si prende il filo di cresta, subito abbastanza esposto e lo si segue fedelmente, fino a un rilievo più dolce e pratoso, da cui si può vedere tutta la cresta.
Si prosegue guadagnando il filo di cresta del Grondalpo (presente un cordone), lo si segue e dopo la vetta si incontra una calata in corda doppia (20 m – attrezzata con catena) Terminata la doppia (alla cui base c’è un cordone) si continua a seguire la cresta, affilata ma camminabile, fino a un saltino di 3 metri (presenti 2 chiodi), che si supera facilmente (passo di III), per poi riprendere la cresta nuovamente facile.
Si lascia a sinistra la Penna di Campocatino e proseguendo ora su cresta pianeggiante, si supera la cima della Roccandagia (1717 m) da dove si scende fino ad una sella.
Da qui si prosegue verso il Tambura, aggirando un primo rilievo roccioso sulla destra, un secondo restando sul filo e un terzo tenendosi leggermente a sinistra. Dopo quest’ultimo la salita è più pianeggiante e si raggiunge la cima del Tambura (m 1895).
Discesa: dalla vetta scendere a sinistra per comodo sentiero il crestone sud-est, fino al passo della Tambura (m 1634); da qui a sinistra (indicazioni per Campocatino) con il sentiero CAI 35 fino a raggiungere una cava dove un’ulteriore deviazione a sinistra (sempre indicazione Campocatino) e subito dopo a destra, ci riporta, con anche un breve tratto attrezzato, all’auto (dalla vetta circa 2 ore).