Gita tipicamente primaverile (se si sale in ciaspole): il tratto ripido nel bosco deve essere pulito della neve se si vuole guadagnare quota speditamente. Dislivello notevole ma spostamento non eccessivo. L'esposizione nord-ovest mantiene la neve a lungo nel canalone della Vaudaletta. Le condizioni di neve prima e dopo il colle Leynir devono essere assolutamente sicure.
I primi 300 m del vallone Leynir devono essere percorsi con neve assolutamente assestata e con la dovuta cautela.
Tra i 2000 e i 2200 m si attraversano pendii parecchio ripidi e spesso valanghivi.
Con neve dura può essere più conveniente salire a piedi. Ramponi utili per questo tratto.
Da non sottovalutare anche il ripido pendio che conduce al plateau sommitale: se si percorre la traccia estiva ancora parzialmente innevata, esposizione e pendenze impongono prudenza e adeguata attrezzatura (ramponi, picozza), nonchè una certa disinvoltura nell'arrampicata facile (d'estate sarebbe un sentiero con qualche facile passo di arrampicata nel canalino).
Dal parcheggio di Thumel seguire la strada in falsopiano fino al cartello con indicazioni per il torrente Vaudaletta (sentiero 11). Girare a sinistra e iniziare a salire nel bosco seguendo l’evidente e ben segnato sentiero che risale alla sinistra orografica del torrente, verso i 2000 m la pendenza si fa sostenuta e si attraversano alcuni ripidi pendii, sulla dx idrografica del torrente Leynir, passando accanto al casotto del parco Alpeggio Vaudaletta ed entrando nel vallone della Vaudalett a circa 2400 m.
Oltre (dove in primavera avanzata inizia la neve) piegare a sinistra (est) puntando ad una cascatella che si supera stando abbondantemente a destra in direzione della Cima di Entrelor. Qui girare a destra (nord) e risalire il vero e proprio vallone della Vaudaletta per pendii più dolci e senza percorso obbligato si percorre tutto il vallone senza difficoltà fino al colle, aperto tra il Taou Blanc e la Punta Nord del Leynir. Si giunge in prossimità dell’evidente colle Leyinir, che si raggiunge dopo un ultimo strappo un po’ più ripido (circa 35 gradi). Ora, a seconda delle condizioni:
1) con innevamento abbondante, portarsi sul lato della Valsavarenche per superare sulla destra un dosso roccioso con un lungo traverso leggermente ascendente, alla fine del quale si prende un ripido pendio sulla sinistra (40 gradi)
2) con innevamento scarso, seguire la traccia estiva (lato Val di Rhemes) che supera il dosso roccioso dapprima aggirandolo a sinistra (tratto esposto), poi proseguendo verso est e infine sfruttando un canalino verso destra (sud) che porta al plateu sommitale dove ci si riconduce con il percorso precedente.
La parte conclusiva invece presenta una pendenza più moderata sull’ampio plateau fino alle roccette della cima.