Nonostante il sentiero non presenti nessuna difficoltà tecnica, il dislivello e le condizioni meteorologiche rendono questa escursione estremamente impegnativa.
Noi l'abbiamo effettuata nel mese di ottobre con temperature massime di circa 25-30 gradi che nel lungo tratto desertico-vulcanico della salita effettuata senza una nuvola in cielo richiedono ottima forma fisica, acqua in abbondanza (fino al rifugio sono occorsi circa 3 litri a testa) e protezione solare.
L'ultimo punto dove poter trovare acqua è la Fuente de Pedro dopo circa 1000 m di dislivello.
Il sentiero è molto ben segnalato e facile da percorrere. È comunque utile in alcuni punti disporre di una traccia specie nel tratto desertico.
Il percorso si può spezzare in due giorni pernottando al rifugio Altavista. Da notare che il rifugio Montana Blanca è pressoché un rudere.
Al rifugio, come si evince dalle altre relazioni sul Teide, non vi è servizio ristorazione, ma un micro-onde e stoviglie a disposizione degli ospiti. Una macchinetta dispensa bottiglie d'acqua da mezzo litro e lattine di coca cola (3 euro l'una). Il rifugio apre alle 17 e alle 19:00 l'assegnazione dei posti letto è a cura dei gestori. La sala pranzo è a disposizione fino alle 22:30 ora in cui viene spenta la luce. Alle 23 viene chiusa la porta di ingresso al rifugio. La sveglia è praticamente obbligatoriamente verso le 5:30-6:00 ora in cui tutti si alzano per incamminarsi per vedere l'alba in cima. La camera va lasciata alle 7:30 e il rifugio chiude alle 8:00. Se non si dispone del proprio sacco lenzuolo vengono forniti il telo e la federa in tessuto sintetico.
Si lascia l'auto al posteggio della spiaggia (numerosi posti gratuiti). La Playa El Socorro, costa Nord, non è da confondere con l'altra spiaggia omonima sul versante completamente opposto dell'isola.
Da subito un pannello esplicativo mostra il cammino da percorrere e le relative distanze. Il sentiero è già indicato dalla spiaggia e molto ben segnalato lungo tutto il percorso dalle paline che riportano la distanza residua da percorrere.
È la via più diretta per raggiungere la cima dal mare, lunga 27,8 Km.
Il cammino inizia su strada asfaltata. Dopo aver oltrepassato la strada costiera TF5 tramite un sottopasso questo diventa in terra battuta per ritornare asfaltato fino a giungere alla borgata di Tigaiga. Successivamente si fa di nuovo sentiero per sbucare sulla strada TF342 dove si percorre un camminamento su passerella metallica che bisogna lasciare attraversando la strada prima del Mirador di El Lance scavalcando il guard rail (in questo punto non c’è indicazione) per imboccare il piccolo camminamento sulla sinistra fino a giungere alla Calle El Lance. Si abbandona la calle a circa 700 m di dislivello per imboccare il sentiero a sinistra ove inizia il lungo tratto che percorre una dorsale boscosa che a circa 1000 giunge alla Fuente de Pedro dove scendendo pochi metri nel bosco ci si può rifornire per l’ultima volta di acqua.
Al termine della dorsale si giunge al su citato divieto di accesso ed inizia il “calvario” desertico-vulcanico tanto impressionante per la bellezza del paesaggio quanto impegnativo. Dopo una piccola cappella bianca la perdita di una trentina di metri di dislivello prelude all’attraversamento di un lungo tratto di sentiero sabbioso in ambiente decisamente arido ed ostile oltretutto devastato da pregressi incendi. È comunque possibile trovare un po’ d’ombra a ridosso di piante un po’ più voluminose rispetto alla vegetazione prevalentemente cespugliosa. A circa 2500m la salita costante porta ad incrociare il sentiero numero 6 che giunge da El Portillo e senza possibilità di errore continua verso il sentiero 7 che porta al rifugio Altavista da dove poi i sentieri 11 e 10 (senza permesso fino alle 9 del mattino, con permesso successivamente) portano in vetta.