Itinerario interessante per gli amanti delle salite “integrali” dal fondovalle alle vette. La prima parte fino a Malga Zovel può risultare un pò monotona, in seguito il percorso si fa più vario e panoramico.
Si parte dalla piazza della chiesetta di Assenza, a quota lago lungo la Gardesana (si può parcheggiare a pochi metri di distanza in un parcheggio in parte a pagamento in parte free, al termine della via Trimelone).
Dalla chiesetta inizia il sentiero CAI 654; dapprima lungo una stradina asfaltata fino alla frazione di Sommavilla, prosegue poi con fondo in cemento salendo ripidamente tra gli oliveti. A quota 300m si è al bivio con il sentiero 32, proseguire sulla destra lungo il 654, ora lastricato, che si innalza nel bosco con lungo percorso un pò monotono ma selvaggio fino a sbucare nei prati di Malga Zovel. Si attraversano i prati della malga verso destra fino alla strada asfaltata, che si segue in salita per un breve tratto, per poi abbandonarla sempre seguendo il segnavia 654 che prosegue per una carrareccia a sx (sbarra). Ci si inoltra nella Val Nogare salendo attraverso una faggeta, a quota 1550 si arriva a un bivio: a dx. la “normale” a sx. la variante del “Forzelin” che è possibile seguire in salita. Un ripido strappo seguito da alcuni tornanti con qualche tratto un pò esposto conducono appunto al Forzelin (bello scorcio sul Lago verso nord); subito dopo altri 2 passaggi un pò esposti ma messi in sicurezza con cavi, poi la salita prosegue senza difficoltà attraverso i mughi, fino a sbucare a q.1925 sui prati in vista della vetta. Un lungo traverso in leggera salita porta appunto al rifugio e di qui in breve alla vetta.
In discesa si può optare per la normale, che scende nel circo glaciale sotto la vetta e nel valloncello che fa seguito. Più in basso, arrivati al bivio con la strada asfaltata (q.1083m), anzichè seguire il percorso dell’andata è possibile prendere il sentiero 32, che parte verso dx (nord). Il sentiero traversa lungamente in piano o al più in lieve discesa (con una sola breve risalita) fino a Malga Brione. I segnavia sono più rari, seguire sempre il sentiero più largo e evidente senza farsi trarre in inganno dalle deviazioni. Dopo Malga Brione non è più possibile sbagliare; si scende ripidamente con numerosi tornanti poi seguendo il corso di un ruscelletto (scomodo ghiaione e tratti scivolosi) e ci si ritrova al bivio a quota 300m.