Gli spit lungo la via, attrezzata da Maurizio Sola, non sono sempre facilmente rinvenibili (noi non abbiamo trovato le soste, a parte quella di attacco, e abbiamo usato solo 3 spit intermedi; probabilmente ce ne sono altri). La roccia ai lati della goulotte è buona, solida in condizioni invernali e generalmente attrezzabile con chiodi tradizionali. Portare normale attrezzatura alpinistica: chiodi cordini fettucce, ecc.
L’attacco dell’itinerario è alla base dell’evidente bastione roccioso che delimita a destra l’imbocco del Canalone centrale. Nel centro del bastione è incisa una evidente goulotte, che inizia con uno scivolo a 75° e poi piega a destra uscendo in cima al bastione. Questa goulotte è il primo tiro della via. Sulle rocce a destra due spit per attrezzare la sosta.
Dopo i primi 10-15 metri, ripidi e continui, un breve tratto meno faticoso precede il passaggio verticale in uscita: 90° gradi, generalmente con ghiaccio buono (spit a sx). Si esce su crestina nevosa. Da qui si prosegue per il secondo tiro, portandosi alla base della bastionata rocciosa, percorsa al centro da un altra evidente goulotte (come via di fuga alternativa è possibile traversare a sx e uscire su neve nel Canalone centrale). Non avendo trovato nessuna sosta attrezzata o spit abbiamo attrezzato con chiodo da roccia e cordino su spuntone sulla sx dell’imbocco. La seconda goulotte parte ripida, similmente alla prima (dai 70 agli 80 gradi), fino alla difficoltà maggiore della via: un salto verticale, con ghiaccio leggermente strapiombante, in una strettoia-camino, da superare in spaccata usando la roccia a destra. Di qui si esce su pendio nevoso e, infine, si scende per tre metri su una selletta di neve che delimita il Canalone centrale, proprio sotto la vetta (20 m. di dislivello su terreno facile).
Sviluppo della via: 100 m. circa (2 tiri da 50 m.).
- Cartografia:
- 1:25000 edizioni Il Lupo
- Bibliografia:
- Ghiaccio d'Appennino - edizioni Versante Sud