Sono salito sul Terra Nera effettuando la traversata dal Col Chabaud e risalendo in sequenza la cresta della Dormillouse, il Viradantour e per ultimo il Terra Nera in una giornata spaziale, fredda, con le montagne imbiancate. Va da se che la parte Giaissez-Dorlier, già fatta in passato più volte, l’ho vista dal basso.Salito con il Pandino 4×4 alle Grange Chabaud, con conseguente risparmio di 300 m. di dislivello molto utili in prospettiva della lunga discesa, ho trovato all’inizio temperature decisamente fredde per la stagione, con alcuni gradi sottozero.Per quello che riguarda la salita,poco prima del Colle Chabaud si piega a sinistra e si risalgono senza via obbligata i ripidi pendii erbosi della Cresta della Dormillouse.Verso i 2600 m la cresta inizia ad avere una fisionomia più precisa e si riesce a trovare anche qualche traccia di passaggio. Superata la croce dell’anticima della Dormillouse, si superano in sequenza la vera vetta della Dormillouse e quella del Viradantour, tenendosi sempre sul filo di cresta o qualche metro sul versante francese.Per la salita al Terra Nera si supera un breve tratto di massi accatastati e per il pendio detritico ( oggi innevato) si tocca la croce di vetta. La discesa l’ho effettuata seguendo il classico percorso sciistico dall’anticima della Dormillouse lungo il vallone che sbocca a valle del colle Chabaud.
Gita effettuata in totale solitudine, in un ambiente ormai autunnale dai bellissimi colori, La neve si trova sui versanti a nord a partire dai 2800 metri, ce n’è poca ma con queste temperature difficilmente si scioglierà.