dal parcheggio a quota 1370 m, tralasciata a sinistra la stradina che porta al Rifugio Nassereto, si inizia a salire lungo il sentiero che si inoltra nel bosco (cartelli indicatori per il Rifugio Nassereto e il Rifugio Cima Fiammante, segnavia n. 8), dove con una fitta serie di serpentine, si sbuca su una strada sterrata, che in breve conduce al Rifugio Nassereto m. 1523. Dal rifugio, il sentiero inizia a risalire decisamente il vallone, mantenendosi sempre sul lato sinistro, raggiungendo un dosso roccioso, dove il sentiero prosegue in leggera discesa, raggiungendo la conca erbosa dove si trova la malga Gingl-Alm a quota 1944 m. Successivamente il sentiero risale un ripido risalto erboso e roccioso, sempre verso sinistra, un’altra serie di tornanti e si raggiunge una seconda conca dove si trova un rifugio privato (la Ziel-Alm) posto a 2196 m. Oltre la conca, il vallone si restringe e diventa una specie di gola incassata, superata la strettoia il vallone diventa di nuovo ampio, e su un dosso erboso è ben visibile il Rifugio Cima Fiammante (noto anche come Lodner Hutte nelle guide e cartografia locali), che il sentiero raggiunge, oltrepassando un ponticello e con un semicerchio da sinistra a destra. (ore 2.30 circa da Tablà/Tabland). Dal rifugio, superata la vicina chiesetta, si trova subito un bivio con cartelli indicatori, si deve piegare a sinistra (cartello indicatore per il Roteck, nome tedesco con cui è noto il Monte Rosso di Tessa, segnavia n. 9). Si sale inizialmente nel Vallone Lafais verso il Passo delle Cenge, ma dopo un breve tratto a mezza costa si tralascia il sentiero che prosegue nel vallone e si inizia a salire decisamente a destra tra pascoli, minuscole pozze d’acqua e grossi massi sparsi, questo avvallamento è noto come “Banca delle Pecore”. Il sentiero sale quindi su terreno decisamente ripido, tra chine erbose, pietroni e alcune placconate, guadagnando rapidamente quota e raggiungendo una conca sospesa invisibile dal basso. Superata la conca con percorso a mezza costa, il sentiero piega a destra, e su terreno detritico sale ripidamente fino a raggiungere l’ampio dossone pietroso dove ha inizio la cresta del Monte Rosso. Seguendo i segnavia bianco-rossi si piega gradualmente a sinistra, seguendo il crestone inizialmente molto ampio, che va restringendosi, fino a giungere ad un risalto, che si supera direttamente per alcune facili roccette gradinate. Si continua sul filo, con facili passaggi di arrampicata (alcuni abbastanza esposti) fino ad arrivare nei pressi di un blocco roccioso dove c’è una netta spaccatura ed una esile forcella circa 20 metri più in basso. Qui ha inizio il tratto attrezzato con catene che consente di scendere prima alla forcella, e poi lungo l’aereo spigolo con passaggi aerei ed esposti porta al dosso detritico dell’anticima, dove è ben visibile la vicina vetta. Salendo lungo un tratto pianeggiante della cresta, qui più ampia e facile, si arriva alla base della piramide rocciosa terminale, salendo per un canalino detritico e alcune semplici roccette si arriva sulla cima del Monte Rosso, sormontata da una grande croce metallica con contenitore e libro di vetta.
In discesa si percorre a ritroso lo stesso percorso di salita, fino a raggiungere nuovamente il parcheggio a Tablà.
- Cartografia:
- Tabacco foglio 04 - Val Senales, Naturno. Scala 1:25000 / Kompass foglio 3 - Val Venosta. Scala 1