- perché passa sui due ponti più caratteristici del Ticino, quello coperto di Pavia e quello di chiatte a Bereguardo;
- per gli scorci che il Ticino offre;
- perché per gli amanti del cult-movie “Il ragazzo di campagna” il percorso passa da Borgo Tre Case (frazione di Borgo Dieci Case);
- perchè gli amanti del ravanage qui trovano terreno fertile.
E’ un anello parecchio lungo, circa 80 km che aumentano per le deviazioni (volute e non) e che qui viene descritto in senso orario: andata in sponda sinistra, ritorno in sponda destra.
Un ramo dell’anello (sponda sinistra) è tutto sul sentiero “SP” Sesto Calende-Pavia ma la segnaletica è un po’ scarsa, soprattutto agli incroci delle sterrate. Comunque ben percorribile, mettere solo in preventivo qualche perdita di tempo.
Il ramo in sponda destra è sul sentiero “VP” Vigevano-Pavia e grazie alle frequenti indicazioni si procede sempre speditamente. Attenzione all’ingresso nel Bosco del Mezzanone: qui un cancello sbarra la strada ma per pedoni e biciclette è stato lasciato uno sportellino per il passaggio.
Prudenza in alcuni tratti, individuati con transenne, dove il sentiero, eroso, è franato e termina con strapiombo.
Non è facile descrivere il percorso in dettaglio vista la mancanza di punti di riferimento. Dove ci sono seguire le indicazioni del sentiero “SP” altrimenti regolarsi in base al senso del percorso.
Si parte da Abbiategrasso, alla presa del Naviglio di Bereguardo in località Castelletto; si costeggia il Naviglio per un breve tratto in sponda sinistra (alla partenza) poi sempre in sponda destra fino al suo termine a Bereguardo, circa 19 km. All’arrivo a Bereguardo una freccia “SP” indica la svolta a destra, si attraversa la piazza e ci si dirige verso il Ticino (cartello) sulla SP185 fino al cimitero. Appena passato il cimitero si svolta a sinistra, lo si costeggia su un lato e poi si segue la larga sterrata fino ad arrivare al sovrappasso con l’autostrada A7, dove ci si immette sulla SP130 che va ora seguita, stando sulla ciclabile, fino all’incrocio con le vie Cascina Grande e Val Tanturla.
Seguire la via Val Tanturla, ora il percorso deve scendere al Ticino. Non vi sono altre indicazioni ma arrivati in vista del fiume usare come riferimento la grande area scoperta, visibile dall’alto e a cui bisogna scendere. Qui arrivati per sentiero (c’è un’indicazione) si arriva al guado. Attraversato questo si percorre ancora un tratto nel bosco lungo la lanca poi si piega a sinistra e inizia la risalita; alla sterrata si svolta a destra (indicazioni) e poi si scende nuovamente al fiume, al belvedere di Casottole (attenzione al terreno franato a picco sul fiume). Costeggiare il Ticino su sentiero fino a sbucare su una sterrata; seguendola si arriva ad un’area con lavori che ci si lascia a destra, si risale a superare un ponte e si sbuca in area aperta su strada che riporta sulla SP130. Su pista ciclabile si arriva a Santa Sofia (possibile una deviazione per la Cappella di Santa Sofia), si attraversano le case di Massaua, prima di Chiozzo si svolta a destra su strada di ciottoli (indicazioni Parco di Sora e Golf), si scende al fiume e nel dedalo di sentieri lo si costeggia verso valle, fino a quando ci si ritrova sul Sentiero Lungoticino che porta al ponte coperto a Pavia.
Si attraversa il ponte e si inizia a risalire il Ticino sulla sponda opposta seguendo ora le indicazioni del sentiero “VP” Vigevano-Pavia, molto più frequenti delle precedenti.
Si può risalire il fiume sempre su sentiero, costeggiandolo fedelmente lungo le sue anse, oppure salire e seguire la Strada del Canarazzo: i due percorsi si ritrovano al bar del Civico Zero e poi corrono paralleli fino al Bosco del Mezzanone. Al bar Civico Zero, se si è seguito il sentiero, una breve deviazione sulla strada porta alla Frazione Casoni (Borgo Tre Case) dove si può vedere com’è oggi l’osteria-posto telefonico pubblico del film “Il ragazzo di campagna”.
Al Bosco del Mezzanone (cartello indicatore sulla Strada del Canarazzo) si prosegue attraversando il cancello nello spioncino e poi seguendo l’evidente sentiero che, dopo avere attraversato due dossi (frecce con indicazioni) arriva sulla strada sterrata che riporta a Bereguardo al ponte di barche. Attraversato il ponte svoltare subito a sinistra e, prima per sterrata e poi per sentiero, si arriva alla Zelata, dove si ritrovano le indicazioni per il sentiero “SP”. Seguendole si arriva al centro parco Geraci, costeggiare il fiume fino alla Darsena e bar S. Rossore dove occorre risalire sulla strada asfaltata. Terminata la salita svoltare subito a sinistra e seguire la sterrata per la Cascina Agnella e per Besate; arrivati al cimitero di Besate seguire per un breve tratto la SP526 poi la Via Trieste, la Via della Sgalgina per poi imboccare la Via Manzoni (indicazioni Agriturismo Caremma) da seguire fino al ristorante, superare il Molino dell’Ospedale ritrovando più avanti le indicazioni “SP” per la Cascina Cerina di sotto. Qui arrivati si trovano le indicazioni del sentiero V11 “Anello dell’Abbazia”; rientrare a Morimondo, attraversare la SP526 (indicazioni Cascina Angela) e ritornare sul Naviglio di Bereguardo lungo il quale si ritorna al punto di partenza.
- Cartografia:
-
1. Sito “natura.parcoticino.it” alla sezione “Itinerari”
2. Carta "Valle del Ticino", Fg. 2, Scala 1:50000, Ediz. Geo4Map